Rio +20, una conferenza che ha deluso le aspettative: la lettura del summit da parte dei movimenti sociali
Ormai la Conferenza di Rio+20 è alle spalle, e ormai le analisi post evento sono concordi nel definire l'appuntamento come fallimentare.
Scrive l'amico Alberto Zoratti su Altreconomia che il vertice Onu sulla sostenibilità è stato: ".....uno dei punti più bassi della storia del multilateralismo mondiale".
E poi ancora: "Finita la passerella e le dichiarazioni di rito, quello che resta sul tappeto è un documento non solo inutile ma addirittura preoccupante per quello che non dice e per i problemi che lascia del tutto irrisolti. Nessun piano d'azione concreto per contrastare il cambiamento climatico, uno dei maggiori rischi che il pianeta sta affrontando, né per prevenirlo, considerato che non si è concretizzata alcuna politica efficace per azzerare i sussidi ai combustibili fossili, che ogni anno assorbono più di mille miliardi di dollari, quasi il 2% del PIL mondiale".
Davvero allora suonano preoccupanti le parole di Kumi Naidoo (Greenpeace International), la quale sostiene che la visione del mondo che esce da Rio+20 "Non è il mondo che vogliamo, è un mondo in cui dominano le multinazionali inquinanti e quelli che distruggono l'ambiente".
Sì perchè i grandi protagonisti del summit sono paradossalmente state le grandi aziende multinazionali, la cui importante presenza ha purtroppo ufficializzato la logica per cui i protagonisti delle politiche internazionali non debbano più essere solo gli Stati, ma anche le grandi realtà economiche: che a Rio sono state "premiate", nel senso che qui non è stata definita alcuna regolamentazione a livello sociale o ambientale per gli investimenti economici internazionali, lasciandole quindi di fatto libere di investire dove e come preferiscono.
E allora vogliamo contribuire con questo nostro piccolo spazio a dare voce ai movimenti sociali ed alle associazioni, che spesso giocano un ruolo importante (ed unico) a livello globale nella tutela della qualità ambientale e sociale delle varie aree del pianeta (e che pure erano presenti a Rio cercando di portare un contributo positivo alle decisioni del summit): a questo proposito alleghiamo alla presente un file realizzato da Alberto Zoratti e Monica Di Sisto della Associazione Fairwatch, che analizza il testo dell'accordo emerso da Rio+20 (in fondo alla parte analitica è stata inserita una riflessione più ampia e più generale sulle strategie dei movimenti sociali).
Buona lettura.
Lo Staff di Rete Clima®