2018: riscaldamento climatico in Italia
Il 2018 arriva alla sua conclusione, e iniziamo a tirare le somme dell'anno dal punto di vista climatico.
Secondo le Nazioni Unite nel 2018 le emissioni di gas serra sono tornate a crescere a livello globale, mentre i dati NOAA (US National Oceanic and Atmospheric Admnistation) indicano che il 2018 è stato l'anno più caldo di sempre in Europa (il 4to a livello globale).
Venendo in Italia, i dati provvisori di Ispra mostrano come "la stima provvisoria dell’anomalia della temperatura media in Italia, stando ai dati aggiornati fino al mese di ottobre compreso, configura il 2018 come l’anno più caldo di tutta la serie storica di dati controllati ed elaborati dall’Ispra, cioè almeno dal 1961 (+1,77 °C rispetto al valore normale di riferimento 1961-1990)".
Nell'area mediterranea il clima sta cambiando in maniera più significativa rispetto alla media globale e gli effetti sono visibili e concreti anche -e soprattutto- nel nostro Paese, che sta subendo gli effetti del riscaldamento climatico in maniera molto intensa.
Queste le conclusioni anche del report Cronaca di una emergenza annunciata, recentemente rilasciato da Legambiente (con il supporto del Gruppo Unipol).
Nel solo 2018 il report di Legambiente registra 148 eventi meteorologici estremi in Italia, con numerose vittime: si contano 66 casi di danni da allagamenti collegati a piogge intense, 41 casi di danni da trombe d’aria, 23 di danni alle infrastrutture e 20 esondazioni fluviali.
Edoardo Zanchini (Vicepresidente di Legambiente nazionale): "L’adattamento al clima rappresenta la grande sfida del tempo in cui viviamo. Purtroppo dalla COP 24 appena conclusa a Katowice non è uscita quella chiara e forte risposta all’urgenza della crisi climatica che ci si aspettava dai Governi dopo il grido di allarme lanciato con l’ultimo rapporto del Comitato intergovernativo sui cambiamenti climatici.
La nostra ricerca rende evidente la diffusione e la dimensione degli impatti dei fenomeni meteorologici estremi nel territorio italiano, resi ancor più drammatici dal dissesto idrogeologico, da scelte urbanistiche sbagliate e dall’abusivismo edilizio".
Effettivamente gli alert anche nel nostro Paese sono significativi ed importanti: il mondo della scienza climatica avverte da tempo circa i rischi prospettici legati al clima che cambia, e sempre più anche l'esperienza comune mostra l'evidenza del riscaldamento climatico e dei suoi effetti.
Come già dicevamo, l'Italia risulta essere particolarmente esposta ai rischi del riscaldamento climatico: i dati del report spaziano dal 2010 ad oggi, e raccolgono i 437 fenomeni meteorologici estremi che dal 2010 hanno portato danni al territorio italiano, interessando 264 Comuni e determinando 189 vittime (di cui appunto 32 nel solo 2018).
Ancora Zanchini: "Il Paese ha bisogno di approvare un piano nazionale di adattamento al clima come hanno fatto gli altri Paesi europei, in modo da coordinare le politiche di riduzione del rischio sul territorio".
Marisa Parmigiani (Responsabile Sostenibilità Gruppo Unipol): "Il cambiamento climatico, l’evoluzione demografica e la polarizzazione sono i fenomeni più dirompenti per le assicurazioni di oggi e, ancor più, per il loro ruolo futuro nella società. I fenomeni catastrofici collegati al cambiamento del clima sono cresciuti significativamente".
Concludiamo qui augurando a tutti buon anno, nella speranza di un 2019 sempre più orientato ad azioni concrete per la tutela del clima.
Lo Staff di Rete Clima