Riscaldamento climatico nell’area del Mar Mediterraneo più intenso rispetto alla media globale
Segnaliamo lo studio “Climate change and interconnected risks to sustainable development in the Mediterranean”, recentemente pubblicato su Nature Climate Change, da cui emerge il fatto che le temperature medie annuali nel bacino del Mediterraneo sono di circa 1,4° C superiori al livello preindustriale, un valore superiore di 0,4° C circa rispetto all'incremento medio della temperatura globale.
In breve: l'area mediterranea si scalda in maniera maggiore rispetto alla media globale, con conseguenze di vario livello che spaziano da una alta acidificazione delle acque (e conseguenti effetti sulla pescosità), ad un aumento del livello dei mari, ad un incremento dei fenomeni meteorologici estremi e siccitosi.
Secondo lo studio, in particolare, negli ultimi 20 anni il livello del Mar Mediterraneo è aumentato di circa 60 mm: per il prossimo futuro, anche qualora il riscaldamento climatico sia contenuto entro i + 2°C a livello globale come indicato dall'Accordo di Parigi, le precipitazioni estive rischiano di diminuire dal -10 al -30% a seconda delle regioni, determinando un aumento della siccità e provocando una forte decrescita della produttività agricola soprattutto nei Paesi più a sud del bacino mediterraneo.
Sono attesi effetti su una popolazione molto vasta localizzata sulle coste, con inondazioni costiere importanti e con intrusioni di acqua marina nei suoli e nelle falde freatiche, con conseguente salinizzazione e impatti molto seri verso le risorse agricole e la biodiversità.
E' da sottolineare la grave situazione collegata all'innalzamento del livello del Mar Mediterraneo, come ben indicato recentemente anche dall'ENEA, con effetti diretti anche sulle coste nazionali.
Fabrizio Antonioli, gemorfologo dell'ENEA: "Negli ultimi 200 anni il livello medio degli oceani è aumentato a ritmi più rapidi rispetto agli ultimi 3 mila anni, con un'accelerazione allarmante pari a 3,4 millimetri l'anno solo negli ultimi due decenni. Senza un drastico cambio di rotta nelle emissioni dei gas a effetto serra, l'aumento atteso del livello del mare entro il 2100 modificherà irreversibilmente la morfologia attuale del territorio italiano, con una previsione di allagamento fino a 5.500 chilometri quadrati di pianura costiera, dove si concentra oltre la metà della popolazione italiana".
Meno male che se parla anche in contesti non scientifici!
Lo Staff di Rete Clima