COP 24: salvare il clima è questione di vita o di morte
Antonio Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite, nel discorso di apertura della COP24 di Katowice aveva esordito dicendo che "Quella del clima è già oggi una questione di vita o morte". Messaggio chiaro e deciso, senza spazio a fraintendimenti. Anche perchè, secondo Guterres: "La realtà è che i cambiamenti climatici stanno procedendo più velocemente rispetto alle nostre azioni. Le conseguenze sono più gravi di quello che avevamo immaginato. E le manifestazioni del fenomeno sono peggiori anche delle previsioni scientifiche più gravi. Lo vediamo ovunque. Dai disastri naturali all’oceano Artico, dai ghiacciai alla temperatura del mare. Malgrado ciò, la volontà politica, un po’ ovunque nel mondo, è scemata".
Un messaggio di stimolo verso azioni urgenti è quasi contemporaneamente venuto anche dall'Italia dove Walter Ricciardi, Presidente dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS), all'apertura simposio "Salute e cambiamenti del clima" sosteneva che: "Non abbiamo più tempo. Ci restano solo due generazioni. Tra due generazioni i nostri figli e i nostri nipoti corrono il rischio di non poter stare all'aria aperta. Di abitare un pianeta non vivibile a causa dei cambiamenti climatici e dell'inquinamento". (...)
"È questo il tempo che ci rimane per mettere in atto misure concrete. Fra 20 anni potrebbe già essere troppo tardi. Già oggi le morti in Europa legate ai cambiamenti climatici sono migliaia l'anno, ma saranno milioni nel prossimo futuro se non si agisce subito".
In questo contesto sta proseguendo la COP 24 di Katowice, con incontri negoziali che finiscono anche a tarda notte per cercare di raggiungere un accordo da consegnare ai capi delle delegazioni nazionali per la seconda settimana.
I nodi da sciogliere sono legati ai compromessi sui temi più sensibili legati alla trasparenza delle azioni, alla flessibilità per i Paesi in via di sviluppo, alla finanza climatica. A fronte di questi rallentamenti negoziali, sembra comunque viva la volontà di riuscire a centrare l'obiettivo di questa COP24, cioè la definizione di regole condivise (il cosiddetto Paris Rulebook) per concretizzare l’Accordo della COP 21 di Parigi 2015.
Concludiamo con le parole di Jennifer Morgan, Direttrice Esecutiva di Greenpeace International: "Questo è un momento cruciale per tutti noi, un vero e proprio test per l’umanità. A Katowice i leader di tutti i Paesi del mondo devono sfidarsi a guardarsi in faccia e affermare di essere al fianco di tutti noi. Quelli che non lo faranno saranno condannati dalla Storia e ne dovranno render conto. Alla CoP24, i governi devono agire e impegnarsi, entro il 2020, ad allineare i loro piani nazionali sul clima all’obiettivo di mantenere l’incremento delle temperature entro 1,5°C".
Lo Staff di Rete Clima