2018: il punto sui Sussidi Ambientalmente Dannosi (SAD)
Ogni anno lo Stato spende 76 miliardi di euro per erogazione di incentivi e concessione di esenzioni ed agevolazioni, alcune delle quali sono ambientalmente dannose: si tratta dei SAD (Sussidi Ambientalmente Dannosi) che nel 2016 sono ammontati a 16,2 miliardi di euro, mentre i SAF (Sussidi Ambientalmente Favorevoli) sono stati "solo" 15,7 miliardi.
Questa valutazione è frutto di una analisi condotta nella primavera di questo 2018 ormai al termine da parte dell’Ufficio valutazione impatto del Senato, nell'ambito del Catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi e dei sussidi ambientalmente favorevoli che deve essere annualmente predisposto dal Ministero dell’ambiente.
Il sopraddetto Catalogo ha individuato 57 forme di sussidio dannoso per l’ambiente (SAD, al costo -appunto- di 16,2 miliardi di euro) a fronte di 46 forme di sussidio favorevole all’ambiente (SAF) per un controvalore pari a 15,7 miliardi di euro.
A fronte di questa ripartizione sono stati individuati anche 27 sussidi “incerti” (che presentano impatti ambientali sia positivi che negativi, quindi deve essere ulteriormente perfezionata la contabilità per poter allocare in maniera corretta la quota ambientalmente dannosa vs quota favorevole), per un valore complessivo di 5,8 miliardi di euro, oltre a sussidi "ambientalmente nautrali" pari a 3,5 miliardi di euro.
I sussidi esaminati dal primo Catalogo sono stati suddivisi in 5 categorie: energia, trasporti, agricoltura, beni che godono di IVA agevolata e una categoria residuale denominata “altro”.
Secondo il Catalogo, oltre il 97% dei sussidi dannosi per l’ambiente è costituito da sconti fiscali (quali: detrazioni, iva agevolata, esenzioni, crediti d’imposta ecc), mentre appena il 3% è dato da trasferimenti diretti. Tra questi il sussidio più oneroso è il differenziale di accisa tra benzina e gasolio (più bassa per il gasolio), che nel trasporto auto passeggeri incide per circa 5 miliardi di mancato gettito (6 miliardi includendo anche l’IVA).
Il settore dell’ energia assorbe il 57,6% dei sussidi (complessivamente pari a 23,69 mld), di cui 11,55 mld sono dannosi per l’ ambiente e 12,14 mld sono ad esso favorevoli: limitando l'analisi alla sola quota dei SAD, il settore dell'energia resta comunque il settore che assorbe la massima parte di tali sussisi ambientalmente dannosi, come evidenziato nel grafico a seguito:
Il sopraccitatoCatalogo è un documento in aggiornamento e comunque non completo, dal momento che non analizza intere aree di spesa quali i sussidi diretti di competenza di Ministeri (diversi dal Ministero dell'ambiente), i Fondi erogati attraverso le Regioni, i fondi collegati ai programmi operativi nazionali (PON) e regionali (POR); i sussidi impliciti.
E' singolare il fatto che nell'ambito delle grandi leggi finanziarie il criterio di progressiva eliminazione dei SAD non sia esplicitamente considerato, non lavorando nella direazione di prevenire danni espliciti a quell'ambiente che è di tutti.
Lo Staff di Rete Clima