Soluzioni innovative per affrontare le sfide ambientali, verso consumi e produzioni sostenibili
Il recente Rapporto del Direttore Esecutivo dell'Unep (United Nation Environmental Programme) "Innovative solutions for environmental challenges and sustainable consumption and production" offre un quadro interessante in merito a possibili soluzioni innovative verso le odierne sfide ambientali e verso modalità di produzione e consumo sostenibili.
Il rapporto si concentra sull'individuazione di soluzioni innovative nel contesto dello sviluppo sostenibile, che avrà un impatto positivo su società, economia ed ambiente, creando le condizioni per un'efficace transizione verso modelli di consumo e di produzione maggiormente sostenibili.
Il rapporto copre tre aree principali:
(a) sfide ambientali legate alla povertà ed alla gestione delle risorse naturali, compresi sistemi alimentari sostenibili, sicurezza alimentare e limitazione alla perdita di biodiversità;
(b) approcci di ciclo di vita orientati all'uso efficiente delle risorse, dell'energia, dei prodotti chimici e della gestione dei rifiuti;
(c) sviluppo di business innovativo sostenibile.
Il rapporto ricorda che ci restano davvero pochi anni per cambiare radicalmente i sistemi economici in direzione di una maggiore sostenibilità, per evitare catastrofici cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità e di ecosistemi. Tale trasformazione esponenziale può essere raggiunta solo se catalizzata e sostenuta dall'innovazione a tutti i livelli.
Questo rapporto è stata la base di lavoro della recente Fourth Session of United Nations Environment Assembly, svolta a Nairobi dal 11 al 15 marzo e tristemente ricordata per il disastro aereo che ha coinvolto anche alcuni esponenti italiani del mondo ambientale e della cooperazione.
Ecco le parole di Joyce Msuya, Direttrice esecutiva ad interim dell’Unep, prima dell'Assemblea: "I tempi delle promesse politiche, senza obblighi di risultati, sono finiti. Quel che è in gioco è la vita e la società, come la maggior parte di noi lo conosce e ne gode oggi".
E poi: "E’ chiaro che dobbiamo trasformare i modi di funzionamento delle nostre economie e la valorizzazione dei prodotti che consumiamo. L’obiettivo è quello di rompere il legame tra la crescita e l’utilizzo crescente delle risorse e di mettere fine alla nostra cultura dell’usa e getta".
Il riferimento all'economia circolare è esplicito.
Ecco un passaggio interessante (e preoccupante) del report, che afferma: "Il valore dei servizi ecosistemici perduti tra il 1995 e il 2011 si situa tra i 4.000 e i 20.000 miliardi di dollari".
Il settore agricolo viene coinvolto in prima persona, dal momento che il report precisa che: "Le pratiche agricole esercitano una pressione crescente sull’ambiente, con un costo che si situa a circa 3.000 miliardi di dollari all’anno. I costi legati all’inquinamento sono stimati in 4.600 miliardi di dollari all’anno"
Siim Kiisler, Ministro dell’ambiente estone e Presidente dell’Assemblea: "Più che mai, è tempo di agire. Possiamo costruire delle società più sostenibili, prospere e inclusive grazie a modi di consumo e di produzione sostenibili, che affronteranno le sfide ambientali e non lasceranno nessuno da parte. Ma dobbiamo creare le condizioni favorevoli perché questo si produca."
Perchè l'economia sostenibile è l'irrinunciale obiettivo odierno.
Staff di Rete Clima