La lezione sul clima che ci stanno regalando i ragazzi di tutto il mondo
La primavera 2019 sarà sicuramente ricordata come il momento in cui il cambiamento climatico è diventato una istanza di massa: a partire dagli studenti in piazza, agli scienziati che appoggiano queste proteste giovanili internazionali sulla base di argomentazioni scientifiche (qui la lettera "Concerns of young protesters are justified", recentemente pubblicata su Science), ai media che hanno riscoperto il tema climatico.
Molto di questo movimento è stato generato dalle proteste di una ragazzina svedese, Greta Thunberg, di cui ci piace ricordare queste parole: "Voi dite che nella vita non c’è solo il bianco e il nero. Ma è una bugia. Una bugia molto pericolosa. O evitiamo l’aumento della temperatura di 1,5 gradi, oppure no. O evitiamo di innescare una reazione a catena irreversibile che sfuggirà a qualsiasi controllo umano, oppure no. O scegliamo di voler esistere ancora come civiltà, oppure no. E questo è bianco o nero".
E ancora: "Per quelli che, come me, ricadono nello spettro autistico, le cose sono sempre bianche o nere. (…) Se le emissioni di gas serra devono essere fermate, dobbiamo fermarle. Per me questo è bianco o nero. Non ci sono zone grigie quando si parla di sopravvivenza.(…) Da molti punti di vista noi autistici siamo quelli normali, e quelli strani siete voi. (…) Il nostro sciopero della scuola non ha niente a che fare con la politica di un partito. Al clima e alla biosfera non importa niente della politica e delle nostre parole vuote, neanche per un secondo. A loro importa solo cosa facciamo nella pratica. Questo è un grido di aiuto".
Ma cosa chiedono questi giovani idealisti che protestano per il clima?
Innanzitutto va detto che non sono idealisti, ma realisti. Sono ragazzi che chiedono che l'attuale modello di sviluppo sia messo interamente in discussione e completamente ridefinito, unica realistica condizione perchè si possa affrontare l'attuale crisi climatica e limitare l’aumento delle temperature medie sulla terra al di sotto di 1,5 C°, così come definito dall’accordo della COP 21 di Parigi.
Nei giorni scorsi Greta è arrivata a Roma, dove è tuttora.
Ha parlato al Senato della Repubblica e ieri (venerdì 19 aprile) ha manifestato a Roma nel Climate Global Strike insieme a circa 25.000 altri giovani, riuniti per una richiesta chiara: è necessario tutelare il clima, perchè la sua tutela permette di garantire un futuro all'uomo.
Concludiamo riproponendo un passaggio particolarmente efficace delle sue parole: "Non voglio che siate ottimisti. Voglio che proviate la paura che io provo ogni giorno. E poi voglio che agiate. Voglio che agiate come fareste in un’emergenza (…) come se la nostra casa fosse in fiamme. Perché lo è".
Lo Staff di Rete Clima