Prevenzione degli incendi boschivi attraverso la gestione forestale sostenibile certificata
Le foreste in Italia
Il patrimonio forestale italiano è ampio ed in continua crescita, in maniera davvero importante.
Il trend di crescita è confermato dai dati dell'Inventario nazionale delle foreste e dei serbatoi forestali di carbonio (Infc 2015), dai dati del Rapporto nazionale sullo stato delle foreste e del settore forestale in Italia (RaF Italia 2019), dai più recenti dati emersi dal Global Forest Resources Assessment (FRA 2020), e dall’anteprima dell’Inventario nazionale delle foreste (che sarà presentato a fine 2020)
L'Italia risulta oggi coperta per quasi il 40% della propria superficie dalle foreste, che occupano ben 10,9 milioni di ettari.
Foreste che hanno registrato un incremento del +2,9% nell'ultimo quinquennio, del 25% negli ultimi trent’anni di quasi il 75% e negli ultimi 80 anni: negli ultimi 5 anni, in particolare, le foreste italiane hanno continuato a espandersi con un incremento di circa 270mila ettari, una superficie circa pari all’intera provincia di Modena.
Si tratta di un patrimonio forestale ricco e variegato, composto per il 68% da foreste subtropicali (querceti, pini e le altre specie mediterranee) e per il 32% da foreste temperate (soprattutto faggeti e boschi alpini, specie di abete rosso): la sua crescita è però collegata principalmente all'abbandono di zone precedentemente utilizzate dall'uomo (aree ex agricole o ex pascoli), non è quindi risultato di alcuna pianificazione nè è soggetto a piani di gestione e di conservazione.
Proprio per questo insieme di ragioni le aree dove insistono le nuove foreste sono -da un lato- magari prossime ad aree urbane e -dall'altro lato- sono soggette a crescita non controllata e quindi ad una maggiore incidenza di incendi boschivi.
In questo contesto di rischio incendiario si inserisce anche la problematica del riscaldamento climatico, che negli ultimi anni ha determinato l'insorgenza di rilevanti ondate di calore, la distribuzione anomala delle pioggie, un aumento generalizzato della siccità in ampie aree.
Insieme alla struttura forestale spontanea e non gestita descritta superiormente, l'insieme dei fenomeni anomali climatici creano quindi condizioni purtroppo critiche per l'insorgenza di incendi boschivi, i quali compromettono habitat naturali, rilasciano grandi quantità di CO2 in atmosfera, alterano il territorio.
Di seguito l'andamento degli incendi boschivi in Italia negli ultimi anni:
Il ruolo della gestione forestale sostenibile per la prevenzione degli incendi
La gestione forestale sostenibile può avvenire su aree certificate secondo gli standard di gestione forestale: in Italia si fa riferimento essenzialmente agli standard Pefc (Programme for the Endorsement of Forest Certification schemes), che oggi orientano la gestione della quasi totalità (96%) delle aree forestali nazionali sottoposte a certificazione forestale.
Le aree certificate in Italia sono però purtroppo ancora limitate dato che in termini di estensione coprono circa solo il 10% della superficie forestale nazionale, tanto che gli standard di gestione oggi possono costituirsi quindi solo parzialmente come strumenti di effettiva tutela e miglioramento delle foreste nazionali, anche ai fini della prevenzione incendi.
Il ruolo della certificazione forestale potrebbe quindi essere maggiore a livello di protezione e tutela delle foreste nazionali, anche in termini di prevenzione incendi.
Una delle possibili attività attivabili nelle foreste gestite secondo standard di GFS (Gestione Forestale Sostenibile), con finanziamento pubblico e/o privato, è proprio la realizzazione di una serie di attività di prevenzione incendi come la realizzazione di barriere frangifuoco, pulizia del sottobosco, diradamenti selettivi, creazione di linee tagliafuoco, etc.
Tali azioni permettono di ridurre di circa il 90% (88,7%) la probabilità che il bosco possa essere attaccato da incendi boschivi, sia in estensione (incendi di superficie) sia in gravità (incendi di chioma).
Questa azione permette di evitare che venga immessa in atmosfera una grande quantità di CO2, ma soprattutto che si salvi la vita a tanti animali, si mantenga l'equilibrio idrogeologico e si conservi la biodiversità animale e floristica.
PV, AB e FD per Rete Clima