Club di Roma e riscaldamento climatico: + 2°C entro il 2052 e + 2,8°C entro il 2080
Il "Club di Roma" (storico gruppo che riunisce scienziati, industriali, economisti e capi di stato che si interessano di ambiente e di revisione del modello di sviluppo in chiave sostenibile), ha recentemente presentato la pubblicazione di Jorgen Randers "2052: A Global Forecast for the Next Forty Years". Secondo questo testo stanno crescendo le possibilità che l'uomo NON riesca a sopravvivere su questo pianeta qualora prosegua nel suo sovrasfruttamento delle risorse naturali, senza procedere verso una pianificazione sostenibile del proprio sviluppo.
Con particolare riferimento al cambiamento climatico, la pubblicazione prevede un aumento della temperatura globale terrestre di 2°C entro 40 anni (al 2052, da cui il titolo di questo lavoro scientifico) e di circa 3 °C entro il 2080: la supposizione alla base di queste valutazioni è che i soggetti industriali ed i Governi non si impegneranno abbastanza per affrontare il problema del riscaldamento climatico, non riuscendo ad evitare aumenti della temperatura terrestre oltre i limiti di sicurezza.
Jorgen Randers (Autore del rapporto, già storico membro del Club di Roma e attuale Professore di strategia climatica presso la Norwegian School of Management): “Stiamo emettendo ogni anno un quantitativo di gas serra due volte superiore a quanto viene assorbito dalle foreste del mondo ma anche dagli oceani (pur con le pessime conseguenze collegate all'acidificazione degli oceani medesimi). Questo superamento è destinato a peggiorare e raggiungerà il picco nel 2030″.
Data questa previsione, il mondo si troverà in una condizione pericolosa a causa del clima impazzito nella seconda metà del presente secolo, con squilibri socio economici amplificati dalla crescita della popolazione mondiale che dovrebbe avere il proprio picco nel 2042 (toccando cifra 8,1 miliardi) e da una attività economica molto rallentata.
Randers: “E’ improbabile che i governi opteranno per un regolamento che costringa i mercati a destinare più soldi alle soluzioni rispettose del clima, e non dobbiamo presumere che i mercati lavoreranno per il bene dell’umanità”.
La società civile deve fare la sua parte per informare e muovere all'azione, anche perchè i rischi climatici sono sempre più concreti e significativi.
Una digressione finale: si noti che Jorgen Randers è stato uno degli autori della straordinaria serie dedicata ai "Limits to Growth" (il cui primo rapporto fu pubblicato nel 1972 per volontà Aurelio Peccei, innescando una importante quanto innovativa discussione attorno ai limiti della crescita in questo nostro mondo limitato e finito).
Ad oggi la collana di pubblicazioni dei "Limiti" è giunta a 3 edizioni:
Meadows D. H., Meadows D. L., Randers J. e Behrens III W. W., 1972 - "I limiti dello sviluppo"
Meadows D. H., Meadows D.L., Randers J., 1993 - "Oltre I limiti dello sviluppo"
Meadows D. H., Meadows D. L., Randers J., 2006 - "I nuovi limiti dello sviluppo"
e con questo quarto documento il contesto è sempre più chiaro.
Se poi si conta che già nel 2006 veniva detto dagli autori che: "Il risultato è che oggi siamo più pessimisti sul futuro globale di quanto non fossimo nel 1972. E' amaro osservare che l'umanità ha sperperato questi ultimi trent'anni in futili dibattiti e risposte volenterose ma fiacche alla sfida ecologica globale. Non possiamo bloccarci per altri trent'anni. Dobbiamo cambiare molte cose se non vogliamo che nel XXI secolo il superamento dei limiti oggi in atto sfoci nel collasso.".........putroppo le prospettive ad oggi appaiono ancora meno rosee.
Lo Staff di Rete Clima®
Per approfondimenti (dal sito web del Club di Roma):
Global limits, a systemic crisis and its root causes
2052: What will the future hold?