Rinnovabili elettriche: record di potenza installata in Europa
La crisi in atto può essere una opportunità di investimento e di riconversione verso settori nuovi ed economicamente interessanti, che possano successivamente fornire un apporto positivo alle economie dei vari Paesi. Nel pieno rispetto dell’ambiente, che ormai non è più una variabile trascurabile (non lo è mai stato in verità, anche se il sistema economico lo ha spesso messo all’ultimo posto).
Potremmo sintetizzare quanto sopra in “green economy”, cioè l’economia sostenibile in cui la questione energetica non solo non è una variabile trascurabile (come è spesso stata in tempi di petrolio a basso prezzo), ma può anche essere strumento di promozione di una nuova compatibilità con l’ambiente.
E allora investire sulle energie rinnovabili e sul risparmio energetico (oltre che sulla mobilità sostenibile elettrica) non solo sarebbe una utile attività per “far girare l’economia”, ma -quanto più- potrebbe essere una grande opportunità per cambiare l’attuale modello di sviluppo energivoro (di fonti fossili) ed inquinante.
La rivoluzione è già in atto, complice anche gli obiettivi del 20-20-20 che l’Europa si è data (ma che qualcuno in Italia vuole irragionevolmente ripudiare): e proprio parlando di Europa, si consideri che nel 2009 il 61% della nuova potenza elettrica installata è rinnovabile.
Infatti a fronte dei 27.000 MW di nuova potenza elettrica installata in Europa (EU27) nel 2009, circa 16.700 MW sono impianti a fonti rinnovabili: ma contabilizzando anche le dismissioni di tutti gli impianti di generazione elettrica (rinnovabili e convenzionali) si verifica come la “nuova potenza rinnovabile” al 2009 costituisca il 78%.
Sono dati che mostrano come ogni 4 nuovi MW resi operativi nel 2009 più di 3 siano da rinnovabili.
(fonte del grafico: qualenergia.it)
In grafico è identificata la ripartizione della nuova potenza installata nell’EU27: tra le rinnovabili al primo posto compare l’eolico con 10.163 MW, poi il fotovoltaico con 5.600 MWp, le biomasse con 581 MW ed infine l’idroelettrico di grande taglia con 338 MW.
Ma anche ragionando in valore assoluto, i dati mostrano come l’eolico sia anche al primo posto assoluto come potenza installata nella EU27 (lui solo ha rappresentato il 38% della nuova potenza elettrica europea, migliorando il record del 36% già fatto registrare nel 2008): al secondo posto assoluto nel 2009 si piazzano gli impianti turbogas con 6.630 MW, ed al terzo posto assoluto ancora il rinnovabile fotovoltaico (con 5.600 MWp).
Si conti che a fronte degli attuali 76-77 GW eolici installati nell’Unione Europa, l’EWEA prevede di arrivare a 230 GW installati nel 2020 (190 GW impianti a terra e 40 GW offshore), con una produzione energetica che potrà rappresentare una quota compresa tra il 14 ed il 17% del totale (variabile a seconda della entità della domanda elettrica a quella data).
Un simile sviluppo dell’energia eolica al 2020 consentirebbe di far risparmiare ai Paesi dell’EU27 quasi 37 miliardi di euro all’anno (28 miliardi come costi evitati nell’acquisto di combustibili fossili, 8,3 miliardi in termini di mancati costi legati alla CO2 “risparmiata” grazie alla generazione elettrica rinnovabile).
Venendo a parlare di dismissioni, si noti anche che a fronte dei 16.682 MW di potenza rinnovabile installata nel 2009 le dismissioni risultano essere solo pari a 320 MW: dall’altra parte, invece, dei quasi 10.500 MW di nuova potenza non rinnovabile installata (tra centrali a gas, carbone, petrolio, rifiuti e nucleare) le dismissioni risultano pari a circa 5.500 MW (carbone in primis).
Per chi si occupa da anni di energie pulite, fa piacere poter dire che il passaggio è davvero storico: si sta assistendo ad un rinnovamento del parco di generazione elettrica, da fonti fossili e fonti rinnovabili.
Si consideri che la produzione elettrica da fonti rinnovabili è ancora contenuta (pari a circa il 15% della produzione totale), ma se questi sono i trend impiantistici le prospettive non possono che essere ottime. Secondo le previsioni, le rinnovabili elettriche in 10 anni potranno arrivare a più che raddoppiare la propria produzione, arrivando a coprire il 34% del fabbisogno totale dell’UE27 al 2020.
Ormai il trend sembra irreversibile. Incrociamo le dita (e installiamo impianti a fonti rinnovabili!).
Lo Staff di Rete Clima®