World Energy Council – Energy and Climate Policy Assessment 2010: “Perseguire la sostenibilità”
Il WEC (World Energy Council) ha reso noto il suo “Energy and Climate Policy Assessment 2010” realizzato insieme alla Oliver Wyman e presentato come "Il contributo del Wec per raccogliere la sfida di progettare la nuova governance di energia con politiche pubbliche sane ed efficaci.
Nel momento in cui tutti i Paesi stanno lavorando per sviluppare strategie per mettersi la crisi alle spalle, l'obiettivo della crescita economica è del tutto legittimo e utile.
Il problema è se il tipo di crescita che abbiamo perseguito in passato ci possa dare la forza per affrontare tre questioni fondamentali: la prima è la sicurezza dell'approvvigionamento.
Dobbiamo investire nelle nuove fonti e nelle infrastrutture per soddisfare la domanda.
La crisi ha influenzato negativamente alcuni piani di investimenti, ma anche la recente impennata dei prezzi del petrolio e delle materie prime può frenare la crescita.
La seconda sono la protezione dell'ambiente e i cambiamenti climatici.
Il settore dell'energia, responsabile del 60% delle emissioni di gas serra globali e di gran parte di quelle regionali e dell'inquinamento atmosferico urbano, è chiaramente in prima linea nel cambiamento climatico.
La terza riguarda l'ambiente urbano: in un momento in cui una persona su due vive in una città, la qualità dell'aria è una preoccupazione".
E a proposito di investimenti in energia pulita, nella classifica della crescita degli investimento in energia verde, secondo il report l'Italia è all'ottavo posto con 2,6 miliardi di dollari nel 2006 (più 11%), davanti all'India ma lontanissima da Cina (34,6 miliardi e + 1485), Usa (18,6 miliardi e + 103%) e ancora ben distante da Gran Bretagna, Spagna, Brasile, Germania e Canada.
Presentando il rapporto Pierre Gadonneix (Presidente del World Energy Council) ha sottolineato che: "Dato che l'energia va di pari passo con lo sviluppo, la questione delle diseguaglianze è un altro tema centrale.
Abbiamo bisogno di regole efficaci e quadri politici intelligenti per aggiornare le nostre politiche energetiche e che aumentano con queste tre sfide.
Il nostro rapporto sulle politiche energetiche e climatiche sottolinea il fatto che gli energy players hanno bisogno di prospettive a lungo termine; che c'è anche la necessità di prezzi reali, che effettivamente rispecchino tutti i costi, tra cui la CO2, e che per le politiche di adattamento la maturità delle tecnologie sarà fondamentale per contenere al minimo i costi della transizione".
Per quanto riguarda l'efficienza energetica e la gestione della domanda, i programmi del Giappone, indirizzati essenzialmente all'industria, hanno ottenuto riduzioni significative dei consumi, mentre i programmi innovativi del Brasile hanno incoraggiato i produttori nazionali a sviluppare attrezzature a basso consumo energetico.
La Danimarca è un vero e proprio punto di riferimento per la progettazione e la costruzione di impianti standard e la California (Usa) e l'Ontario (Canada) sono i front-runner per lo sviluppo di reti intelligenti.
Lo Staff di Rete Clima®