Ancora Natura: riforestazione al Col di Lana (BL)
Nell’ottobre 2018 la tempesta "Vaia”, caratterizzata da venti fino a i 200 km/h, ha abbattuto 42.500 ettari di foreste nelle aree alpine italiane: gli schianti degli alberi a terra sono stanti contabilizzati in circa 9 milioni di metri cubi di legname, pari al quantitativo che viene prelevato in Italia a fini produttivi in circa 7 anni.
Il Comune di Livinallongo del Col di Lana (BL) è stato tra i territori più colpiti da Vaia: questo evento ha limitato il potenziale economico della zona, specialmente quello turistico.
Ai primi significativi danneggiamenti di soprassuoli forestali sono susseguiti altri danni danni da vento e da neve, fino alle attuali devastanti infestazioni di bostrico (si tratta di un coleottero che attacca alcune specie di conifere scavando in esse profonde gallerie, che possono portare fino alla morte della pianta).
Per affrontare questi problemi e per avviare un progetto di “recupero forestale” dei boschi del Comune di Livinallongo col di Lana, Rete Clima ha avviato insieme a diversi partner quali PEFC Italia e Coldiretti Belluno e con il cofinanziamento dell’8x1000 dell’Istituto Italiano Buddista Soka Gakkai, ha dato via al progetto “Ancora Natura per il Col di Lana”.
Ancora Natura è il progetto tecnico lanciato nel 2019 da Rete Clima e PEFC Italia per la riforestazione delle aree interessate dalla tempesta Vaia, che oggi si apre a questa nuova area di intervento.
Oggi Ancora Natura partecipa alle attività di Foresta Italia, la Campagna forestale lanciata nel 2022 da Rete Clima insieme a PEFC Italia ed a Coldiretti nazionale:
Il progetto è aperto al finanziamento delle Aziende che desiderano sostenere la rinascita di queste aree, ricostituendo le foreste abbattute dai fenomeni meteorologici estremi come la tempesta Vaia.
A livello tecnico, il progetto “Ancora Natura per il Col di Lana” prevede in primis la rimozione sicura del materiale legnoso ancora presente sul terreno a seguito della tempesta Vaia.
Il materiale sarà selezionato e stoccato, per essere riutilizzato dalla comunità locale per scopi di riscaldamento, edilizia e architettura urbana, artigianato artistico, attività solidali, formazione professionale e non solo.
Il pino cembro sarà la specie principale utilizzata per l’area in cui verrà realizzato il rimboschimento, insieme al larice, e a qualche esemplare di faggio e acero di monte: nel complesso, saranno messe a dimora circa 10.000 nuove piante.
Tutta la gestione dell’intervento sarà mirata anche all’ottenimento della certificazione PEFC, che assicura i più elevati standard di sostenibilità (ambientale, sociale ed economica) nella gestione delle foreste.
I rimboschimenti effettuati saranno inoltre in grado di assorbire carbonio e mitigare il cambiamento climatico in atto.
Anche questi valori saranno valutati e attraverso il protocollo per i servizi ecosistemici PEFC, al fine di aumentare questo valore e poter comunicare adeguatamente tutti i benefici derivanti da una corretta gestione del patrimonio forestale.
Saranno inoltre realizzati percorsi didattico-contemplativi rivolti alle scuole e alla comunità locale.
Tali attività gestionali sono coerenti con le finalità della Campagna Foresta Italia di Rete Clima: