Berlusconi all’Ue: “No ad obiettivi vincolanti per riduzione consumi energetici”
Parlavamo giusto qualche giorno orsono del rischio europeo di mancare l’obiettivo di aumento del 20% dell’efficienza energetica entro il termine del 2020.
Ma è notizia recente che in una comunicazione inviata da Berlusconi a Herman Van Rompuy (Presidente del Consiglio europeo) questi esprima la propria contrarietà a ipotesi di definire obiettivi vincolanti di riduzione dei consumi energetici da parte dell’UE per il 2020: la pseudo giustificazione è simil-tecnica, legata alle difficoltà di definire criteri di calcolo comuni tra gli Stati.
Secondo Berlusconi: “In sintonia con altri Stati membri non riteniamo necessario fissare obiettivi obbligatori, anche per la difficoltà di individuare un metodo di calcolo condiviso da tutti, senza il quale nessun obiettivo può essere credibile”.
La logica conseguenza di una simile politica sarà che –senza obiettivi vincolanti- sarà molto difficile raggiungerli dal momento che l'impegno proattivo di cittadini, imprese e PA potrebbe non essere sufficiente.
La risposta di Greenpeace non si è fatta attendere. Secondo Domenico Belli (responsabile della Campagna Energia e Clima di Greenpeace): “La missiva del nostro Governo dimostra quanto lontano dalla realtà del Paese sia il nostro Esecutivo. L'Italia può dare un contributo decisivo alla lotta al cambiamento climatico: le imprese italiane sono pronte. Il Governo, no!”.
Ancora Belli: “È vergognoso che un Governo bloccato da mesi non perda occasione per sostenere una ristrettissima lobby di imprese, incapace di guardare al futuro del nostro Paese. Il potenziale energetico e occupazionale dell'efficienza è enorme ed è di gran lunga superiore al fantomatico programma nucleare italiano, come dimostrato non solo dal rapporto di Greenpeace, ma anche dal Piano per l’efficienza energetica presentato lo scorso dicembre 2010 da Confindustria”.
Effettivamente l'efficienza energetica, vera e propria fonte energetica, è una via maestra per la riduzione delle emissioni di gas serra, capace di generare occupazione e crescita economica, oltre che ridurre l'inquinamento delle nostre città e quindi migliorare la salute pubblica.
Ma, ritorniamo a dirlo, qui in Italia il bunga bunga è più importate di ogni altra cosa.
Lo Staff di Rete Clima®