Referendum su acqua e nucleare: pronuncia positiva della Corte Costituzionale
La Corte Costituzionale si è pronunciata ieri dichiarando ammissibili due dei quattro referendum contro la privatizzazione dell'acqua e uno sul nucleare, oltre ad un referendum sul legittimo impedimento (che però non è materia ambientale, quindi evitiamo ogni approfondimento).
In materia di acqua, potranno quindi svolgersi i referendum che chiedono di abrogare le disposizioni in base alla quale i servizi idrici devono essere affidati a società con almeno il 40% di capitale privato oltre che le disposizioni circa la remunerazione dei capitali investiti attraverso le bollette.
E' stato invece bocciato il quesito che chiedeva l’abrogazione dell’articolo 150 del decreto legislativo 152/2006 (“Codice dell’Ambiente”) per estromettere nel modo più completo ogni possibile ingresso del capitale privato nella gestione dell’acqua.
In materia di nucleare, invece, è stato ammesso infatti il quesito per cancellare circa le 70 norme contenute nei provvedimenti che con il governo Berlusconi hanno riaperto la strada all'atomo nel nostro Paese.
E’ dal lontano 1995 i referendum abrogativi non raggiungono il quorum del 50% degli aventi diritto, necessario per la loro validità: bisogna ora impegnarsi perché su temi così importanti tutti i cittadini facciano la propria voce (ben informata) tramite il voto, nonostante la falsa pubblicità nucleare in atto.
Lo Staff di Rete Clima®