Frane: a rischio il 70,5% dei Comuni Italiani ed il 7% del territorio
In occasione del II° Forum mondiale sulle frane svolto in Ottobre presso la sede della Fao a Roma, promosso dal Global Promotion Commette of the International Programme on Landslides (IPL) con la collaborazione anche dell'italiana Ispra (Istituto italiano per la protezione e la ricerca ambientale), sono stati portati alcuni rilevanti dati sul rischio di frana.
Le quali si costituiscono come una emergenza mondiale, con danni stimabili annualmente (per difetto, mancando spesso i dati relativi ai PVS) in 6 miliardi di euro nei soli Paesi sviluppati, 1,3 miliardi in Giappone ed altrettanti in India, 1,2 miliardi negli Stati Uniti, 1 miliardo in Italia e 500 milioni in Cina.
Venendo proprio all'Italia, il 70,5% dei Comuni nazionali (pari a 5.708 Comuni) sono esposti a rischio franoso e tra questi 2.940 sono esposti a un rischio molto elevato: il 7% del territorio nazionale è a rischio franoso.
Nel solo 2010, anno funesto per gli eventi meteorologici estremi e per i loro effetti, si sono verificati 88 eventi principali di frana sul territorio italiano (le Regioni più colpite: Liguria, Campania, Lombardia, Toscana, Sicilia e Calabria), con 17 vittime, 44 feriti e ben 4.431 persone evacuate.
I costi conseguenti sono quindi molto elevati, dal momento che il nostro paese spende in media circa 1 miliardo di euro all’anno proprio in relazione ai fenomeni franosi, con danni rilevanti proprio verso le infrastrutture.
Se le cause predisponenti delle frane sono collegate a specifiche situazioni geologiche locali, le cause innescanti sono le precipitazioni meteoriche, tanto più se concentrate ed intense, che si innestano su una errata gestione del territorio (disboscamenti, tagli stradali, abusivismo edilizio) che aumenta la magnitudo del fenomeno e la portata dei suoi effetti.
In questa logica il cambiamento climatico (con l'intensificazione in frequenza ed intensità dei fenomeni meteorologici estremi) non è una buona prospettiva.
Lo Staff di Rete Clima®