I costi del disegno di legge USA su clima ed energia sono economicamente sostenibili
L'Union of concerned scientists (Ucs, la più importante Ong scientifica Usa, fondata nel 1969) commenta le analisi svolte dall'US-Epa (Environmental protection agency) sull'American Power Act: “Dimostrano che la normativa ridurrebbe drasticamente l'inquinamento da global warming, ridurrebbe le spese energetiche delle famiglie entro il 2030, e aumenterebbe solo marginalmente i costi complessivi delle famiglie tra il 2030 e il 2050”.
L'Epa (a proposito dell’American Power Act): “Un investimento a basso costo che potrebbe contribuire in futuro a creare posti di lavoro nell'energia pulita e ad evitare costi molto più elevati del non fare nulla”.
Secondo le stime dell'Epa l’America Power Act costerebbe alle famiglie una media tra i 79 e i 146 dollari all'anno fino al 2050: ciò si tradurrebbe in un incremento della bolletta energetica delle famiglie statunitensi fino al 2020, seguito poi da un progressivo calo.
Kevin Knobloch (Presidente dell'Ucs): “L'analisi dell'Epa toglie ai senatori le ultime scuse che potevano avere per non far passare una forte legislazione su clima ed energia in questa sessione. Conosciamo le cause del riscaldamento globale. Recentemente l'Accademia Nazionale delle Scienze ha detto che la combustione dei combustibili fossili è la fonte principale del cambiamento climatico.
E ora sappiamo che il disegno di legge Kerry-Lieberman servirebbe ad investire in un futuro ad energia pulita a costi minimi. Questo non è sorprendente. La National Academy of Sciences ha rilevato che l'economia continuerà a crescere in modo sostanziale, anche se si tiene conto dei costi di riduzione delle emissioni.
Questa analisi ha anche spiegato che cosa è in gioco se non interveniamo. Se il Congresso si rifiuterà irresponsabilmente di rispettare gli impegni assunti dall'Amministrazione al G8 e di Copenaghen, darebbe agli altri Paesi un segnale che l'inerzia è accettabile e noi saremmo in blocco responsabili di alcuni dei peggiori effetti del riscaldamento globale.
L'analisi dell'Epa dimostra che siamo già pericolosamente vicini a superare l'aumento di 2 gradi centigradi della temperatura globale, che la comunità mondiale ha fissato come obiettivo per evitare conseguenze devastanti.
Quanto le temperature globali vanno in su, sono dolori.
Il nostro Paese ha appena avuto un enorme disastro che non possiamo ignorare, gli americani con il cuore spezzato dal danni dello sversamento nel Golfo del Messico vogliono che il Congresso riscriva la nostra antiquata politica energetica.
Oltre al danno di proporzioni drammatiche subito dalla linea costiera, la nostra obsoleta politica energetica sta portando al riscaldamento degli oceani, a temperature globali più calde ed ad eventi meteorologici più estremi.
Più a lungo il Congresso ci terrò incatenati a questa era oscura, più saranno alti i costi del cambiamento climatico. Gli americani vogliono che i loro leader nazionali adottino politiche che riducano drasticamente la nostra dipendenza dal petrolio e dagli altri combustibili fossili”.
Le nuove stime dei costi fatte dall'Epa sono simili a quelle dell'analisi del 2009 sul climate bill passato alla Camera dei rappresentanti ma poi bloccato al Senato dall'ostruzionismo dei repubblicani appoggiato dal gruppetto dei democratici più sensibile alle lobby petrolifere e nucleari.
Ora però c’è la chiara posizione del Presidente Obama, espressa nel suo discorso del 15 maggio.
Lo Staff di Rete Clima®