Una proposta per ridurre le proprie emissioni di gas serra del 27%

Il modo “più semplice” per ridurre le emissioni di CO2 è cambiare le nostre abitudini alimentari, riducendo il consumo di prodotti animali quali carne, latte e uova (già qui, qui e qui parlavamo del rilevante ruolo della filiera di produzione della carne nell’incremento dell’effetto serra naturale).

Non che sia facile -d’accordo- ma si tratta di una azione che può facilmente scivolare nell’abitudine, quindi facile da ripetere (un po’ come l’uso della cintura di sicurezza in auto!).

L’indicazione deriva da uno studio commissionato dal WWF inglese (dal titolo "How can we go") che ha effettuato una analisi delle emissioni secondo il metodo LCA (Life Cycle Assessment) a cui su questo sito abbiamo già più volte accennato: secondo lo studio, passando ad una dieta senza carne è possibile ridurre subito le emissioni totali pro capite del 27,5%.

Questo calcolo non tiene conto dell'ulteriore impatto legato al passaggio all'agricoltura biologica, che il WWF quantifica in una riduzione delle emissioni di CO2 di circa il 7%: una riduzione del 3,5% sarebbe legato alla prevenzione della fuoriuscita di N2O dai suoli trattati con fertilizzante, mentre il rimanente 3,5% deriverebbe dall'introduzione di energie rinnovabili nella filiera agricola alimentare

Torna ancora il tema dei comportamenti individuali e delle piccole azioni quotidiane che –se svolte collettivamente- hanno la potenzialità di portare a risultati enormi.

Se già Gandhi diceva: “Sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”, noi molto più semplicemente ci sentiamo di suggerire: “Inizia tu a comportarti come sarebbe giusto che il mondo si comportasse”. Anche verso l’ambiente.


Lo Staff di Rete Clima®