Su Nature si parla del fattore umano come causa dell’incremento delle alluvioni
Del “fattore umano” quale causa del riscaldamento climatico e dei conseguenti fenomeni meteorologici estremi ne parla anche la nota rivista scientifica Nature.
Nei due articoli a riguardo pubblicati sull’ultimo numero della rivista scientifica viene detto chiaramente che esiste una relazione diretta (anche se non lineare) fra i gas serra immessi in atmosfera dall’uomo, il riscaldamento climatico e l’intensificazione dei fenomeni meteo estremi quali piogge ed alluvioni.
Anche la copertina della rivista vuole essere chiara a proposito, sia mediante il titolo (“fattore umano”) che attraverso l’immagine (si tratta del villaggio bavarese di Eschenlohe, sommerso dall’acqua nell’agosto 2005).
Michael Oppenheimer (Climate-policy researcher alla Princeton University, New Jersey), coautore di uno dei due articolo: “Questo ha un'immensa importanza non solo come ulteriore giustificazione per la riduzione delle emissioni, ma anche per la pianificazione dell'adattamento”.
Dei due articoli, di cui uno riferito alla situazione climatica nell’emisfero nord del Pianeta nella seconda metà del XX° secolo mentre il secondo riferito alle inondazioni che hanno colpito l’Inghilterra ed il Galles nell’anno 2000, il primo confronta la mappa delle piogge cadute in cinquant’anni con la simulazione delle precipitazioni ottenuta da otto modelli climatici.
La conclusione è che tale aumento dell’intensità delle piogge non è spiegabile con la semplice variabilità naturale degli eventi meteorologici, ma può essere compreso solo tenendo conto dei gas serra immessi nell’atmosfera in seguito alle attività umane.
Gabriele Hegerl (Climate researcher all'università britannica di Edinburgo): “Ora possiamo dire con una certa sicurezza che l'aumento dell'intensità della pioggia nella seconda metà del XX secolo non può essere spiegata con le nostre stime della internal climate variability”.
Il medesimo procedimento di analisi è stato operato nel secondo articolo, in riferimento alle inondazioni che hanno colpito Inghilterra e Galles nell’anno 2000: in questo secondo articolo sono stati paragonati i dati meteorologici misurati con le simulazioni computerizzate degli eventi atmosferici, con e senza gli effetti dei gas serra: il risultato è l’evidenza che i cambiamenti climatici antropogenici hanno quasi raddoppiato l’eventualità di precipitazioni tanto intense come quelle che hanno causato l’inondazione.
Secondo Nature le prime ad aver preso atto di questa ovvietà scientifica sono state le compagnie di assicurazione anche in relazione alle politiche per lo sviluppo e per l'adattamento al cambiamento climatico.
Concludiamo con le parole di Myles Allen (Università di Oxford), riferendosi agli impegni di Cancun: “I piani governativi programmano di spendere circa 100 miliardi di dollari nell'adattamento climatico entro il 2020, anche se al momento nessuno ha idea di quale sia l'impatto del cambiamento climatico e di cosa sia solo cattivo tempo. Stabilire i legami tra il cambiamento climatico e gli eventi meteorologici potrebbe anche dare forma ai trattati sul clima”.
Tutte le parti scientifiche concordano sulle cause e sugli effetti del riscaldamento climatico: diventa sempre più importante definire concrete politiche internazionali che permettano l'avvio di una azione efficace per la mitigazione e l'adattamento.
Lo Staff di Rete Clima®