Cambiamento climatico: emisfero nord più caldo, emisfero sud più secco

Una recente ricerca pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS) a cura di un gruppo di ricercatori dell’Università di Pittsburgh offre una nuova conferma circa stretta connessione di fenomeni climatici diversi e che hanno luogo in regioni terrestri molto distanti tra loro seguendo il “fil rouge” del cambiamento climatico.

Lo studio mostra che l’innalzarsi delle temperature nell’emisfero nord terrestre è legato ad una diminuzione della piovosità delle stagioni monsoniche, che tendono ad essere meno piovose fino a comportare anche siccità locale.

L’associazione è stata riscontrata tramite l’osservazione delle variazioni climatiche sulla base di dati climatici degli ultimi 2.300 anni recuperati analizzando sedimenti provenienti dalla Laguna Pumacocha (nelle Ande peruviane, che si costituiscono come la memoria geochimica più dettagliata finora scoperta circa le fluttuazioni climatiche tropicali) comparati con i livelli di titanio misurato nei sedimenti marini.

Questa comparazione ha permesso di identificare con precisione l’alternanza delle fasi secche ed umide dei monsoni estivi sudamericani rispetto alle temperature registrate nell’emisfero Nord: all’interno delle numerose fluttuazioni dei due diversi fenomeni avvenute parallelamente nei millenni, è stato osservato –in particolare- un brusco calo delle precipitazioni tropicali dal 1900 proprio in corrispondenza all’aumento delle temperature dell’emisfero boreale.

Le evidenze del clima che cambia e della stretta interrelazione tra i fenomeni meteoclimatici globali sono portate alla conoscenza di tutti con sempre maggiore precisione: a questa chiarezza scientifica deve necessariamente seguire una concretezza nell’azione di mitigazione climatica, da parte di tutti.

 

Lo Staff di Rete Clima®