Climagate al contrario (come invertire la verità)
Negare, sempre negare. E quando non si riesce proprio più a negare il fatto che il clima stia cambiando, allora si nega che la causa sia l'uomo. Chissà mai che questo provochi confusione nell'opinione pubblica e rallenti ogni tipo di azione di contrasto al cambiamento climatico, nella logica per cui.......'se non è colpa dell'uomo, allora perchè l'uomo dovrebbe intervenire spendendo soldi o rallentando l'economia?'
L'ultima notizia nel campo della negazione riguarda il gruppo petrolchimico statunitense Koch Industries, che dal 1997 al 2008 avrebbe finanziato con circa 50 milioni di dollari campagne mirate a confondere l'opinione pubblica circa il tema dei cambiamenti climatici.
Le accuse provengono dal sito di Greenpeace e dal Report ("Koch Industries: Secretly Funding the Climate Denial Machine") di fresca pubblicazione, che porta notizia di questa campagna: "Benchè il gruppo Koch resti nell'ombra ormai gioca un ruolo dominante, seppure discreto, nel dibattito nazionale sul riscaldamento del pianeta".
Nel suo rapporto Greenpeace ricostruisce la rete di organizzazioni negazioniste che fanno capo a Koch e documenta i finanziamenti della multinazionale a vari gruppi di studio destinati a confutare la scienza dei cambiamenti climatici. Ad esempio il think-tank Mercatus Center della George Mason University, del cui board fa parte anche Charles Koch, ha ricevuto quasi 10 milioni di dollari; la Heritage Foundation altri 3,3 milioni di dollari; il Cato Institute 5,2 milioni.
Questo tentativo di disinformazione ricorda quello operato dalla Exxon, solo che in questo caso sono stati investiti addirittura ancora più soldi: circa 50 milioni di dollari dal Gruppo Koch contro "solo" 24 milioni da parte della Exxon.
Dice Greenpeace: "La Koch Industries è diventata la vera chiave di volta della negazione climatica e dell'opposizione alle energie verdi. Si è soprattutto unita al gruppo ExxonMobil, all'American Petroleum Institute così come ad altri donatori di fondi per sostenere delle organizzazioni "paravento" che si oppongono all'adozione di una politica progressista sulle energie verdi e i cambiamenti climatici. tra il 2005 e il 2009, I fondi attribuiti dalla Koch a questi gruppi che oliano la macchina della negazione della deregulation climatica hanno superato anche quelli versati dalla ExxonMobil: 9,1 milioni di dollari per la Exxon, contro I 24,9 milioni di dollari per le fondazioni sovvenzionate dalla Koch".
Spiega Greenpeace: "Il suo obiettivo? Sviluppare un vero e proprio flusso di disinformazione destinato ad essere sparso dalle diverse entità finanziate da Koch. Questa campagna di propaganda è quindi in seguito ripresa, riformulata e diffusa, attraverso la platea di gruppi politici e di think tanks sovvenzionati da Koch".
Si noti che uno studio del 2009 finanziato dalla Koch, assicurava che in Spagna le energie rinnovabili avevano fatto perdere molti posti di lavoro: la notizia è semplicemente falsa ed il rapporto è stato completamente smentito, ma nonostante tutto è stato utilizzato dalle lobby petrolifere e nucleari per influenzare i parlamentari statunitensi e far loro prendere posizione contro la legislazione su clima ed energia proposta da Obama.
Dice Greenpeace "E' piuttosto certo che i cambiamenti climatici, senza nessun freno, cambieranno il mondo così come lo conosciamo. Bisogna che il mondo sappia bene chi sono i Koch e smascheri gli "esperti" che prendono i loro soldi per scrivere rapporti che mettono a repentaglio l'azione per salvare il pianeta".
Non c'è che dire, una bella squadra, impegnata nel business più redditizio dell'attuale modello di svilupo occidentale (il petrolio) e poco desiderosa di cambiamenti: anche se si tratta di cambiamenti necessari per la tutela del clima, del pianeta Terra ed -in definitiva- dell'uomo.
PV
Scarica il report di Greenpeace: "Koch Industries: Secretly Funding the Climate Denial Machine" (in formato pdf)