Consumo di suolo: in Lombardia i dati nel periodo 1999-2009 sono impressionanti
Il Rapporto 2012 sul consumo di suolo del Centro di Ricerca sui Consumi di Suolo (Crcs), una realtà fondata da Legambiente e dall’Istituto nazionale di Urbanistica, tra il 1999 e il 2009 nella sola Provincia di Milano il consumo di suolo per urbanizzazione è stato pari a 7.323 ettari, una superficie quasi pari all’estensione della città di Milano (di cui 6.839 ettari di prezioso suolo agricolo).
Secondo il report, che ha analizzato in particolare la situazione nelle province di Milano, Lodi e Monza-Brianza, in questo decennio in Provincia di Milano il suolo urbanizzato è cresciuto di 20.063 m2 al giorno, in Provincia di Lodi è cresciuto di 4.553 m2 al giorno (per un consumo totale nel decennio di 1.330 ha) ed in Provincia di Monza-Brianza è cresciuto di 5.693 m2 al giorno (per un consumo totale di 2.078 ha).
I dati sono estremamente pesanti, specie in riferimento alla perdita di terreni agricoli, dal momento che questa antropizzazione è sostanzialmente di natura irreversibile.
Paolo Pileri (Docente al Politecnico di Milano e responsabile scientifico del rapporto) sostiene che i dati non aggiornati impediscono ai politici “di vedere la gravità del fenomeno e correre ai ripari: da quando abbiamo sollevato il problema le cose hanno iniziato a cambiare, e oggi registriamo alcuni positivi segnali di attivazione istituzionale dai livelli centrali, con l'Istat che, su iniziativa della Commissione Ambiente del Senato, si candida a realizzare il monitoraggio nazionale degli usi del suolo: non possiamo che evidenziare l'importanza di questa novità, sperando che il Governo vi provveda rapidamente".
Secondo Damiano Di Simine (Presidente di Legambiente Lombardia) questo processo di antropizzazione del suolo è "effetto di scelte urbanistiche la cui responsabilità è in capo ai Comuni”: in questa sede amministrativa sarebbe necessario che “ogni comune si doti di un proprio censimento dell'uso del suolo prima di assumere qualsiasi decisione: questa è una delle proposte contenute nel proposta di legge di iniziativa popolare contro il consumo di suolo che da due anni giace nei cassetti del Consiglio Regionale, mentre i comuni non adempiono nemmeno agli obblighi di tutela previsti dalle norme vigenti”.
Per Federico Oliva (Presidente nazionale dell'Istituto Nazionale d'Urbanistica) è necessario “riorientare le strategie del settore delle costruzioni: una legge nazionale che fissi il principio chiave che il suolo non va consumato e che invece bisogna investire sulla qualità dello spazio già costruito è diventata una esigenza indifferibile”.
E’ da segnalare, però, che a inizio 2012 le Regioni di Lombardia, Piemonte, Valle d'Aosta, Emilia Romagna, Veneto, Liguria, Friuli Venezia Giulia e province autonome di Trento e Bolzano hanno sottoscritto un accordo tra i propri Assessorati al territorio per la riduzione del consumo di suolo: il livello amministrativo locale funziona ancora una volta meglio del livello nazionale
Lo Staff di Rete Clima®