Critiche europee alla penalizzazione italiana degli incentivi alle fonti rinnovabili
Il Commissario europeo all’Energia, Günther Oettinger, ha scritto una dura critica al Ministro dello Sviluppo economico italiano Paolo Romani a proposito delle modifiche ai regimi di incentivazione delle fonti rinnovabili in Italia, fortemente penalizzanti per le tecnologie pulite.
Oettinger critica il decreto italiano che “attua” la direttiva 2009/28/CE sulle energie rinnovabili, il quale paradossalmente colpisce gli incentivi alle rinnovabili azzerando il Terzo Conto Energia per il fotovoltaico.
Nella dura lettera di critica, inviata per conoscenza anche al Commissario europeo all’azione per il clima Connie Hedegaard, Oettinger dice: “Con la direttiva 2009/28/CE, l'Unione Europea si è impegnata ad aumentare la quota di energia da fonti rinnovabili nel proprio mix energetico, fissando obiettivi nazionali obbligatori per il 2020. Grazie a tale strategia potremmo contenere i cambiamenti climatici, migliorare la sicurezza degli approvvigionamenti energetici e promuovere lo sviluppo industriale”.
Avverte Oettinger che: “L'Italia è tenuta a raggiungere la quota del 17% dei consumi finali lordi di energia da fonti rinnovabili entro l'anno 2020.
Come indicato nel Piano d'azione nazionale per le energie rinnovabili, al fine di perseguire tale obiettivo è previsto non solo un consistente aumento della produzione interna ma anche un ricorso a importazioni dall'estero attraverso i meccanismi di cooperazione previsti dalla stessa Direttiva.
Risulta perciò fondamentale che il governo italiano crei quanto prima un quadro interno d'incentivazione chiaro, stabile e prevedibile per garantire lo sviluppo delle rinnovabili, senza correre il rischio che i necessari investimenti privati siano rimandati e diventino più costosi, ostacolando cosi il raggiungimento del suddetto obiettivo”.
Secondo Oettinger: “Le modifiche che alterano il ritorno finanziario dei progetti esistenti rischiano di violare principi generali di diritto nazionale e comunitario, ma soprattutto di compromettere la stabilità degli investimenti nel settore, con possibili ripercussioni sulla ripresa economica.
Vorrei pertanto cortesemente invitarLa – conclude il Commissario europeo - a intraprendere ogni sforzo per attuare la direttiva 2009/28/CE in maniera stabile e prevedibile e di essere particolarmente cauto nel considerare misure che possano avere ripercussioni sugli investimenti già effettuati.
I miei uffici saranno felici di approfondire la discussione in materia e di assistervi al riguardo”.
Speriamo che l’intervento dell’Europa ci aiuti ad allontanarci da questo scellerato stato di cose.
Lo Staff di Rete Clima®