Emissioni CO2 nel 2011: a livello globale una crescita del +2,7% (fino a 34 GtCO2eq)
Secondo il report "Trends in global CO2 emissions" realizzato congiuntamente dal Jrc della Commissione Europea e dalla Pbl (Agenzia olandese per l’ambiente), nel 2011 le emissioni globali di gas serra (la causa principale del cambiamento climatico) sono cresciute del 2,7% nonostante la persistenza della crisi economica globale, arrivando fino al valore record di 34 GtCO2eq (miliardi di tonnellate di CO2eq).
Si tratta di un valore persino superiore al valore di crescita proposto per il 2011 del World Energy Outlook della IEA, che poneva il livello di emissioni a 31,6 GtCO2eq.
Le emissioni del 2011 sono in crescita esattamente come sono in crescita i costi dei danni ambientali 2011 collegati all'incremento in frequenza ed in intensità dei fenomeni meteoclimatici estremi, di cui il riscaldamento climatico è la principale causa.
Nelle sue 40 pagine il report registra come la crescita sia stata dovuta ad un forte aumento emissivo nei Paesi non-OCSE, Cina ed India in primis, dove l'aumento (rispettivamente del +9% in Cina e del +6% in India) ha più che bilanciato la dimuninuzione del 3% nell'UE-27 e la diminuzione del 2% negli USA ed in Giappone.
Ad oggi i Paesi Ocse detengono così circa 1/3 delle emissioni globali, cioè la stessa quantità emessa da Cina ed India insieme: il peso di questi paesi in via di sviluppo continua a crescere (anche a causa della delocalizzazione di una parte importante delle nostre emissioni in questi paesi), tanto che nel 2011 la Cina è stata il principale inquinatore (con il 29% del totale), seguita dagli Usa (16%), dall'UE-27 (11%), dall'India (6%), dalla Russia (5%) e dal Giappone (4%).
Interessante notare il fatto che analizzando il dato emissivo per abitante, con questa sua crescita la Cina abbia raggiunto la UE-27. Nel 2011 la Cina ha infatti raggiunto un valore di emissione procapite annuale pari a 7,2 tCO2eq/persona, ormai vicine alla quota di 7,5 tCO2eq/persona per i cittadini dell'UE-27: in questo senso, però, gli USA sono sempre la nazione con la quota emissiva procapite più alta al mondo, con 17,3 tCO2eq/persona (quota annuale, pur in calo rispetto al passato).
Dicevamo che complessivamente nel 2011 si è registrato un incremento emissivo del +2,7% rispetto all'anno precedente, che segue l'incremento del +5% registrato nel 2010: già nel suo summary il report riflette sul fatto che ci si sta allontanando dell'obiettivo emissivo previsto entro il 2050 per contenere il riscaldamento climatico globale entro i + 2°C.
Infatti la scienza ha quantificato che per contenere il riscaldamento climatico entro la fatidica soglia dei + 2°C, nel periodo 2000-2050 l'umanità non dovrebbe superare l'emissione di 1.500 GtCO2eq (miliardi di tonnellate): considerando però che le attività umane dal 2000 hanno già determinato un valore di emissione intorno alle 420 GtCO2eq (deforestazione inclusa), in 10 anni abbiamo già consumato quasi 1/3 del budget complessivo al 2050, con la necessità di operare un rallentamento importante.
Le fonti energetiche rinnovabili sembrano essere la strada maestra per permettere questa diminuzione.
Lo Staff di Rete Clima®