Emissioni serra in calo nella UE: più vicini gli obiettivi di Kyoto e del 20-20-20


Il recente report sull’andamento delle emissioni di CO2 dell’Agenzia Europea per l’Ambiente comunica che nel 2008 le emissioni dell’UE-15 sono diminuite dell’1,9% rispetto al 2007 e del 6,9% rispetto al 1990. 
L'UE-27 le riduce addirittura dell’11,3% rispetto ai livelli del 1990, ben oltre la metà dell'obiettivo 2020.

In Italia le emissioni nel 2008 calano del 2% rispetto al 2007, ma sono ancora distanti dagli obiettivi del Protocollo di Kyoto.

Questi dati emergono, appunto, dall’ Annual European Union greenhouse gas inventory 1990 – 2008 and inventory report 2010 dell’Agenzia Europea per l’ambiente (EEA), rapporto che copre le informazioni ed i dati provenienti dagli Stati membri dell’Unione Europea fino al 26 marzo 2010.

Le cause del ribasso? Un po’ la crisi economica, un po' i prezzi energetici in aumento, un bel po’ per la delocalizzazione delle nostre produzioni più energivore (ne abbiamo parlato qui) ma anche per le politiche di contrasto al cambiamento climatico adottate l'Unione Europea. Nel 2008 le emissioni totali di gas serra dell’UE-15 sono risultate del 6,9% inferiori rispetto al 1990, cioè di 274 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti in meno.

In sintesi ecco qualche dato che emerge dal rapporto:

- dal 2003 le emissioni dell’EU-27 sono in costante calo, raggiungendo nel 2008 i 4.940 miliardi di tonnellate di CO2 equivalente: la riduzione delle emissioni è dell’11,3% rispetto ai livelli del 1990, tanto che l’UE-27 ha già raggiunto più della metà del proprio obiettivo di riduzione del 20% da ottenere entro il 2020;

- durante il primo anno del periodo di impegno del Protocollo di Kyoto (2008-2012), l’UE-15 ha ridotto le proprie emissioni di 76 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti, corrispondente a un calo dell’1,9% rispetto al 2007, a fronte di una crescita economica del +0,6%.Questa riduzione ha portato le emissioni dell'UE-15 (pari a 295 milioni di tonnellate di CO2 al 2008) sotto dei livelli dell'anno di riferimento (1990) del 6,9%, pur senza contabilizzare l’apporto di sequestro delle foreste (sinks) e dei meccanismi flessibili: ci si sta avvicinando all’obiettivo dell’UE-15 del -8% (secondo il Protocollo di Kyoto nel periodo 2008-2012, rispetto all'anno di riferimento del 1990);

- per la prima volta dal 1992, le emissioni da trasporto aereo internazionale e marittimo sono diminuite nell’UE-27, in parte a causa della recessione economica. Questi due settori rappresentano circa il 5,9% delle emissioni totali di gas a effetto serra nell'UE-27, ma non vengono considerate nell’ambito del Protocollo di Kyoto;

- la Spagna è responsabile per un terzo della riduzione netta dell’UE-27, principalmente a causa della sostituzione del carbone con il gas naturale nella produzione elettrica e per un netto calo nei consumo di benzina nei trasporti stradali, oltre che per un considerevole aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili;

- nel 2008, lo schema ETS (Emission Trade Scheme) copriva il 43% (2,12 miliardi di tonnellate di CO2 equivalente) di tutte le emissioni dell’EU-27. In questo ambito le emissioni si sono ridotte di circa il 3,06% rispetto al 2007. E’ importante osservare che in una recente pubblicazione dei dati 2009 nell’ambito ETS, le emissioni registrate nel 2009 sono risultate inferiore dell’11,6% rispetto ai livelli del 2008. In questo caso ha avuto notevole impatto la crisi economica e finanziaria.

Per quanto riguarda i dati sull’Italia va rilevato che le emissioni di CO2eq del 2008 sono state pari a 541,5 milioni di tonnellate, cioè +4,8% rispetto all’anno base (516,9 Mt): tuttavia si noterà come le emissioni siano diminuite del 2% rispetto al 2007 (11,1 Mt in meno). Ricordiamo che l’obiettivo di Kyoto dell’Italia è del -6,5% rispetto al 1990.< Connie Hedegaard (Commissario europeo incaricata dell’azione per il clima): "Le riduzioni del 2008 non sono dovute soltanto alla crisi finanziaria, ma sono anche il risultato di una serie di politiche ambiziose che l'Ue e i suoi Stati membri hanno attuato nel corso degli anni e i cui effetti diventano sempre più evidenti”. (…) “Per tener fede all'impegno di ridurre le emissioni dell'Ue almeno del 20% entro il 2020, e dell'80-95% entro il 2050, rispetto ai livelli del 1990, dobbiamo e intendiamo proseguire la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio". In effetti i dati dell'EEA dovrebbero incoraggiare l'Unione Europea anche ad obiettivi più ambiziosi per fine decennio, nonostante la crisi e anzi proprio per affrontarla”.


Lo Staff di Rete Clima®