Le fonti rinnovabili hanno superato le fonti fossili, in Italia ed in Europa
I dati italiani ed europei esprimono valori coerenti, registrando che nella prima metà del 2020 le fonti energetiche green hanno generato più energia elettrica rispetto a quella generata dalle fonti fossili.
A livello europeo, infatti, secondo i dati pubblicati dal think tank inglese Ember nella prima metà del 2020 le fonti rinnovabili (quali: eolico, solare, idroelettrico, biomasse e biocarburanti) hanno prodotto il 40% dell’elettricità europea, superando per la prima volta gas e carbone che si sono fermati al 34% (report scaricabile a seguito).
Secondo Dave Jones, Senior Analyst del settore elettrico in Ember: "Questo segna un momento simbolico nella transizione del settore elettrico europeo. Le energie rinnovabili hanno generato più elettricità dei combustibili fossili, guidate dal vento e dal solare in sostituzione del carbone. Questo è un rapido progresso rispetto a soli nove anni fa, quando i combustibili fossili generavano il doppio delle energie rinnovabili. Ma il cambiamento non è uguale: la Polonia è ora il più grande produttore di carbone d'Europa e la Repubblica Ceca è il terzo più grande".
Il carbone è comunque il grande sconfitto di questo periodo, il cui calo è effettivamente notevole: una buona notizia, dato l'enorme impatto ambientale, climatico e sanitario che il carbone stesso determina anche quando viene bruciato per produrre energia.
Anche in Italia il primo semestre 2020 ha offerto "buone notizie rinnovabili", ma è particolarmente positivo per il nostro Paese il secondo trimestre 2020: secondo i dati dell'Analisi trimestrale del sistema energetico curata dall'ENEA, infatti, nell'Italia ferma per lockdown da COVID-19 i tre mesi dal 1° aprile al 30 giugno hanno visto le fonti rinnovabili superare il 50% della produzione elettrica nazionale, una situazione che non si verificava dal 1967.
Dal report ENEA, scaricabile al termine di questo articolo, emergono una serie di dati interessanti, quali:
- nella primavera 2020 i consumi complessivi di energia in Italia sono calati del 22% rispetto a quanto registrato nella primavera 2019 (con un picco del - 30% in aprile);
- i consumi di energia elettrica sono diminuiti del 13% rispetto allo stesso periodo 2019;
- le fonti rinnovabili hanno superato il 50% della produzione elettrica nazionale, determinando un calo del - 26% delle emissioni di CO2 e di gas serra sempre rispetto alla primavera 2019.
Una situazione interessante dal punto di vista sia ambientale sia dei mercati energetici, una congiuntura anomala rispetto a condizioni ordinarie. Una situazione che però fa riflettere su quelli che potranno e dovranno essere gli sviluppi del mondo dell'energia per raggiungere gli obiettivi climatici identificati nella Cop 21 di Parigi.
Lo Staff di Rete Clima