COP16bis: un passo decisivo per la Biodiversità e il finanziamento degli ecosistemi

COP16bis: un passo decisivo per la Biodiversità e il finanziamento degli ecosistemi

La COP16bis si è conclusa la scorsa settimana con una strategia comune nei confronti dei punti che erano ancora in sospeso per l’attuazione della strategia globale per la biodiversità

L'incontro di Roma ha segnato un momento fondamentale per il multilateralismo e la tutela della biodiversità, ponendo le basi per un rafforzamento concreto delle politiche di finanziamento ambientale. Tra le decisioni più rilevanti, l’impegno a mobilitare 200 miliardi di dollari all’anno entro il 2030 rappresenta una misura essenziale per colmare il divario finanziario e garantire interventi efficaci a tutela della natura.

Questo investimento è particolarmente cruciale per i paesi più vulnerabili al cambiamento climatico, che allo stesso tempo ospitano una ricca biodiversità e necessitano di strumenti adeguati per la sua conservazione.

Un ruolo chiave in questa transizione è svolto dalla creazione del Global Biodiversity Framework Fund, che punta a garantire risorse adeguate per la protezione degli ecosistemi, e dal coinvolgimento del settore privato, essenziale per accelerare le azioni in corso.

Perché questi finanziamenti possano produrre un impatto reale, è indispensabile che siano accessibili, gestiti con trasparenza e regolati da una governance chiara, così da assicurare benefici concreti per comunità locali, imprese e territori.

In questo scenario, il Cali Fund emerge come uno strumento strategico per promuovere la giustizia ambientale e stimolare la partecipazione del settore privato. Questo fondo è stato concepito per redistribuire in modo equo i vantaggi derivanti dall’uso delle informazioni sul sequenziamento digitale delle risorse genetiche, riconoscendo il ruolo fondamentale delle comunità indigene nella conservazione della biodiversità. Tuttavia, per garantire il successo dell’iniziativa, è essenziale che le aziende aderiscano attivamente e su base volontaria, contribuendo così alla realizzazione degli obiettivi globali di tutela ambientale.

L’impegno per la biodiversità non può limitarsi alle istituzioni internazionali, ma deve tradursi in azioni concrete anche a livello locale. In questa direzione, Rete Clima, che ha seguito e raccontato le discussioni di COP16bis, continua a promuovere strategie di sostenibilità che integrino la biodiversità nelle politiche aziendali e territoriali, supportando le imprese nella definizione di strategie mirate. L’appello ora è rivolto a governi, aziende e società civile: solo un’azione condivisa e coordinata potrà trasformare gli accordi della COP16bis in risultati concreti e duraturi per la tutela del pianeta.

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