Edilizia antisismica e sostenibile
In alcune regioni d’Italia e del Mondo la parola d’ordine in campo edilizio è sicurezza abitativa (a livello antisismico): che si traduce -tanto per iniziare- nella corretta e completa applicazione delle norme edilizie ed antisismiche ad oggi già esistenti (con il necessario conseguente controllo).
Resta il fatto che queste tecniche costano, ed è allora interessante pensare ad altre soluzioni più economiche che possano essere applicate sia nei PVS (Paesi in Via di Sviluppo): ma se queste tecniche sono anche altamente sostenibili, allora la questione del costo diventa solo una delle componenti d’interesse che possono permettere la diffusione di queste tecniche anche nei paesi sviluppati.
Ispirati dalla necessità di realizzare abitazioni low-cost a prova di sisma e seguendo i dettami della bioedilizia e della tutela ambientale, l’organizzazione no-profit PAKSBAB ha ideato la Pakistan Straw Bale Building, un modulo abitativo realizzato con balle di paglia precompresse sistemate su una base in pietra, in grado di mantenere alti i livelli di sicurezza e bassi costi.
A rendere allettante il progetto è l’aver sviluppato l’idea a partire da materiali locali: le balle forniscono l’isolamento e la struttura, rafforzata nelle pareti dal bamboo, mentre l’argilla, impiegata come intonaco, aiuta a preservare e proteggere la paglia.
Il progetto è stato testato presso l’Università del Nevada, a Reno, con il sostegno della Rete per la Simulazione dell’Ingegneria Sismica e dell’omonimo Istituto di Ricerca. Il prototipo è sopravvissuto senza collassare ad 8 livelli di scosse in progressivo aumento fino ad una intensità significativa.
Si noti che su questo sito si era già trattato di questa opportunità edilizia (qui e qui), che sta avendo qualche sviluppo concreto anche nel nostro Paese.
Per chi ha a cuore la tematica climatica, la “casa di paglia” rappresenta inoltre una duplice opportunità: sia di evitare le (notevoli) emissioni per la produzione del cemento e dei laterizi, sia la possibilità di immobilizzare uno stock di materia organica (paglia e legno) in usi conservativi. Evitando, in definitiva, l’emissione di carbonio in forma ossidata dentro il comparto atmosferico, in forma di gas climalterante (ad effetto serra, cioè la CO2).
In conclusione, si tratta progetti sperimentali capaci di garantire sicurezza, economicità e sostenibilità (anche grazie al fatto che si utilizzano materiali poveri, spesso totalmente disponibili sul territorio): la quadratura del cerchio.
PV