Riscaldamento climatico in Italia: 2014 anno dei record
I principali enti di ricerca mondiali hanno confermato che il 2014 è stato l'anno più caldo da quando esistono le misurazioni.
A livello globale il 2014 ha infatti superato il 2010 quale anno più caldo della storia, lungo un trend di riscaldamento progressivo e costante che vede i 9 anni più caldi della storia distribuiti in questi primi 14 anni del XXI secolo.
Anche l'Italia segue questo trend, addirittura registrando valori di riscaldamento molto più importanti rispetto alla media globale.
Infatti, a fronte di un riscaldamento medio globale registrato sulle terre emerse di circa + 0,46 °C (considerato rispetto alla media delle temperature registrate nel trentennio 1971-2000), in Italia è stato invece registrato un aumento medio di +1,45 °C: il dato può essere verificato dalla mappa estratta dal sito web del CNR-ISAC (Consiglio Nazionale delle Ricerche - Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima).
La tendenza al riscaldamento climatico per l’Italia vale quindi circa una volta e mezzo il valor medio globale registrato sulle terre emerse, un dato davvero preoccupante e che davvero rende evidente l'idiozia dei negazionisti climatici (anche caserecci).
E, come ampiamente descritto da tempo, se fa più caldo si verifica una evapotraspirazione maggiore ed un maggiore accumulo di acqua nell'atmosfera, che poi tende a ricadere al suolo in fenomeni meteorologici più intensi e violenti, come ci insegna la storia recente che mostra una similare crescita degli eventi e dei danni da eventi meteorologici sul nostro fragile territorio nazionale.
Insomma, niente di nuovo e tutto previsto, danni crescenti con l'aggravante del fatto che le registrazioni delle temperature mostrano trend nazionali ancor più preoccupanti che nel resto del Mondo.
Cosa fare? Tagliare le emissioni di gas serra antropogeniche, la cui emissione in atmosfera determina un costo più che importante per l'intera collettività, anche supportando con azioni volontarie e di responsabilità ambientale le azioni di riduzione che purtroppo gli accordi internazionali non riescono a definire.
Nella logica per cui "prevenire è meglio che curare" (e riparare gli effetti del climate change).
Lo Staff di Rete Clima®