Dopo il COVID-19: ripartire nel rispetto del Pianeta
Parlavamo in questo articolo del beneficio ambientale determinato dal lockdown sanitario per COVID-19, che ha fermato le persone e la grande maggioranza delle attività produttive in Italia ed in molte parti del Mondo.
Ora è il momento di ripartire, ma il rischio post Coronavirus è che le risorse siano indirizzate verso una ripresa "Business as Usual", ripartendo cioè in maniera ancora più decisa secondo il "tradizionale" sistema economico industrializzato e globalizzato che non tiene in sufficiente conto le vitali istanze di tutela ambientale.
Con la possibile "aggravante" per cui molte risorse storicamente destinate dal settore privato a progetti di tutela ambientale possano essere girate verso le pur importantissima gestione degli aspetti sanitari nelle Aziende e nella società.
Il rischio è che si possano quindi ripetere gli errori successivi alla crisi economica globale del 2008, un momento storico in cui non siamo stati capaci di reindirizzare le risorse economiche verso nuove strade più sostenibili.
L'interessante e recente studio “Will COVID-19 fiscal recovery packages accelerate or retard progress on climate change?” (download a seguito) quantifica il beneficio di una ripresa green, con risultati interessati: si tratta dello studio realizzato da tecnici importantissimi quali Nicholas Stern, Joseph Stiglitz, Cameron Hepburn, Brian O’Callaghan e Dimitri Zenghelis, pubblicato Oxford Review of Economic Policy, che peraltro afferma anche che le politiche green possono creare il doppio dei posti di lavoro rispetto a quelli legati al mondo dei combustibili fossili.
L'indagine alla base dello studio è stata condotta con interviste a funzionari delle banche centrali e dei Ministeri, catalogando oltre 700 politiche di stimolo che si costituiscono come soluzioni green per uscire dalla crisi grazie ad elevata efficacia dal punto di vista economico, primo tra tutte il sostegno alle energie rinnovabili.
Secondo gli autori: "Le politiche climate-friendly potrebbero produrre un risultato migliore sia per le economie che per l’ambiente".
Anche all'interno della nostra Rete abbiamo ragionato sulle politiche ed azioni ambientalmente più efficaci per una riconversione green delle attività economiche, e di seguito proponiamo il nostro personale decalogo:
- progressiva riduzione fino all'eliminazione dei sussidi pubblici ai settori più carbon intensive;
- graduale ma rapido disinvestimento dagli investimenti finanziari carbon intensive;
- promozione della produzione elettrica da fonti rinnovabili grazie allo sviluppo di un quadro normativo ed economico più incentivante e grazie allo sviluppo della possibilità di scambio elettrico dentro smart grid territoriali;
- (a livello globale) riduzione della deforestazione e aumento delle azioni di nuova forestazione;
- aumento della resilienza delle città rispetto alla crisi ambientale e climatica tramite: depavimentazione, aumento delle aree verdi, forestazione urbana, tetti e pareti verdi, sviluppo di filari alberati urbani, promozione di corridoi verdi;
- incentivazione del prelievo legnoso sostenibile da foreste con gestione sostenibile certificata, in sostituzione di materiali più "energy intensive";
- promozione di programmi di educazione e di formazione alla sostenibilità, perchè la cultura è il primo motore della sostenibilità;
- introduzione dello strumento del "pagamento dei servizi ecosistemici", da rendere obbligatorio per settori economici più inquinanti per migliorare il territorio nazionale;
- utilizzo sistematico delle tecniche di LCA (Life Cycle Assessment) come strumento per la verifica della compatibilità ambientale dei prodotti, dei servizi e dei processi;
- promozione di green economy e blu economy;
- promozione degli investimenti di riqualificazione energetica del parco abitativo;
- potenziamento del green deal europeo;
- incoraggiare e promuovere le iniziative di reporting volontario delle aziende circa le proprie performance ambientali e sociali:
- incentivazione dell'economia circolare, anche grazie allo sviluppo di un quadro normativo e di un sistema di detassazione premiante;
- incentivazione della mobilità elettrica e della mobilità condivisa;
- incentivazione per lo svilppo e la diffusione di sistemi di accumulo elettrici;
- sviluppo di una regolamentazione tecnica e normativa orientata a favorire i sistemi di scambio energetici locali (trasformandoci in prosumers);
- detassazione degli investimenti volontari delle aziende in progetti di tutela ambientale e di decarbonizzazione;
- defiscalizzazione dei progetti Nbs (Nature Based Solutions).
Noi ci crediamo, questo è il nostro modo di dire che serve puntare su una #ripresagreen e sulle #NaturebasedSolutions, capaci di valorizzare il capitale naturale ed i suoi benefici verso l'uomo ed i suoi sistemi socio-economici.
Lo Staff di Rete Clima