Frane sul lago di Como: ecco l’Italia in dissesto

Brienno, paese di circa 400 abitanti sul lago di Como, è stato investito qualche giorno fa da una frana: si tratta di un luogo dove pure non si è costruito in abusivismo edilizio, né dove storicamente si sono verificati fenomeni franosi di grande rilievo, quindi ci piace rileggere e contestualizzare questo evento in una prospettiva più ampia.

Vogliamo infatti leggere questo evento come una indicazione dell’Italia che frana, anche in conseguenza a fenomeni meteoclimatici sempre più brevi e violenti, che aumentano anche la frequenza di danni e disagi legati ai movimenti di versante.

Secondo l’Ordine nazionale dei Geologi, frane e smottamenti costano ai contribuenti 1,2 miliardi all’anno, a fronte di 4,1 miliardi che uno studio realizzato nel 2010 dall’Anbi (Associazione nazionale bonifiche, irrigazioni e miglioramenti fondiari) ritiene sufficienti per ridurre significativamente il dissesto idrogeologico, mettendo in sicurezza il territorio.

Un bell’investimento, ma sicuramente più utile e meno costoso rispetto alla TAV ed ai suoi. 24 miliardi di euro.

L’unico problema è che, come già scrivevamo, si tratterebbe di soldi da investire in piccoli lavori di consolidamenti e messa in sicurezza, con ricadute occupazionali interessanti sul territorio.

Una manna per molti, un aiuto per il territorio di tutti…….ma forse è meglio la TAV, che ingrassa molto solo pochi soggetti: e che non serve alla collettività, gli studi a proposito si sprecano, ma serve sicuramente a drenare gran denaro pubblico (che poi inevitabilmente manca per le opere davvero importanti e che sarebbero a beneficio di tutti).

E allora, se questo è lo spirito, arrivederci bene comune. E avanti con le frane....come quella di Brienno e come altre che ancora arriveranno.

La prevenzione costa sempre meno dell'adattamento.

 

Lo Staff di Rete Clima®