Overshoot day 2020: andiamo alla ricerca di nuovi pianeti?
Il 22 agosto cade l'Overshoot Day 2020, il giorno del superamento dei limiti del Pianeta, la data cioè in cui abbiamo virtualmente esaurito tutte le risorse che la Terra può offrirci nell'arco di un anno.
Questa capacità di fornire le risorse necessarie alla vita umana si chiama anche "biocapacità", e rappresenta appunto lo stock di risorse che non dovremmo sovrasfruttare per non generare "deficit ambientale" che poi, in forme diverse, può portare a diversi e gravi squilibri ambientali ed ecosistemici con ripercussioni dirette anche sull'uomo.
Nel 1961 l'umanità utilizzava il 73% della biocapacità annuale della Terra, oggi nel 2020 l'umanità utilizza invece il 160% della biocapacità terrestre: viviamo come se avessimo 1,6 pianeti, ma il pianeta è uno, unico, finito e limitato.
A questo punto, come un po' provocatoriamente indica il titolo dell'articolo, serve scegliere: o "ci limitiamo" a utilizzare solo quanto il nostro Pianeta può offrirci, oppure dovremo paradossalmente metterci a cercare altri pianeti da sfruttare ed inquinare.
E' chiaro che la prima è l'unica soluzione sensata e praticabile, ed il modo di gestirla è puntare verso uno sviluppo sostenibile, in cui lo sfruttamento delle risorse naturali sia inferiore al loro tasso di rigenerazione spontanea.
L'andamento del sovrasfruttamento è però invece storicamente in crescita, salvo in questo 2020 in cui il lockdown ha determinato un rallentamento del consumo di risorse, spostando virtualmente in avanti la data dell'Overshoot day che lo scorso anno cadeva invece il 29 luglio:
In particolare le aree di maggior riduzione del carico umano sull'ambiente in questo 2020 sono visibili nella grafica a seguito, anch'essa curata dal Global Footprint Network, come tutte le indicazioni quantitative alla base di questo articolo:
E' particolarmente importante la riduzione della carbon footprint umana (impronta di carbonio: l'insieme di tutte le emissioni di gas serra, che sono responsabili del riscaldamento climatico), dal momento che -a partire dal 2016- la carbon footprint costituisce oltre il 60% dell'impronta ambientale umana complessiva.
Ma se il 22 agosto rappresenta una "data aggregata" a livello globale, in realtà ogni Nazione ha un proprio "overshoot day" in funzione del proprio livello di maggiore o minore sfruttamento delle risorse naturali: in uno Stato energivoro come in Quatar l'overshoot day 2020 è caduto già l'11 febbraio, in Italia il 14 maggio, in Stati invece più moderati come il Guatemala cadrà il 13 novembre, in Indonesia il 18 dicembre.
Cosa fare? Puntare a soluzioni concrete con la campagna #MoveTheDate
Spostare la data del Earth Overshoot Day di 5 giorni indietro ogni anno consentirebbe all’umanità di raggiungere l’equilibrio con le risorse prodotte annualmente dal nostro pianeta prima del 2050. Si tratterebbe di mettere in atto soluzioni già oggi disponibili e finanziariamente vantaggiose in cinque settori chiave, quali città, energia, cibo, popolazione e pianeta.
Nel 2019 il Global Footprint Network ha lanciato la #MoveTheDate Solutions Map dove le persone, le Aziende, le Pubbliche Amministrazioni sono invitate a inserire le proprie attività di tutela ambientale o a conoscere -e magari sostenere- le soluzioni già esistenti: tra i progetti globali sono presenti anche quelli di Rete Clima, concretamente orientati alla tutela dell'ambiente e delle foreste, all'aumento della sostenibilità ed al contrasto al riscaldamento climatico.
Lo Staff di Rete Clima
Per approndimenti consulta questo link: https://www.overshootday.org/newsroom/press-release-june-2020-italian/ o scarica il file a seguito.