Pascal Acot: bisogna passare a un nuovo modello energetico (senza petrolio)
Si è trattato di un errore verosimilmente prevedibile.
L'errore che ha dato origine alla marea nera era prevedibile, come riportano in questi giorni molti quotidiani come il New York Times: la BP avrebbe insabbiato la verità nei suoi dossier di un anno fa, ma anche l’estrazione del petrolio dal profondo del mare non era certo una operazione da autorizzare con tranquillità.
Il vero problema è stato non badare ai limiti delle perforazioni off shore, ritenute lecite perché energeticamente necessarie alla nazione più energivora del Mondo: in questa logica non è stata preso in considerazione il fatto che una fuoriuscita di petrolio sarebbe potuta diventare una catastrofe.
Ad invocare un new deal energeticamente sostenibile è stato oggi, dalle pagine di Repubblica, Pascal Acot (esperto di fama mondiale di scienze climatiche e ambientali e ricercatore di Storia delle scienze presso il Cnrs di Parigi): nella sua intervista Acot punta il dito contro il Predidente Obama, invitandolo a ripensare alla corsa forsennata all’estrazione del petrolio dopo questo disastro ambientale.
Acot: "La moratoria annunciata da Obama non basta. Non si può stare fermi ad aspettare che il peggio sia passato per poi ricominciare a tirar fuori il greggio come se nulla fosse. Questo è l’ultimo campanello di allarme, ignorarlo vorrebbe dire assumersi una responsabilità gravissima [perché] quando si agisce contro la natura la natura si ribella”.
Acot, che ha dedicato molti anni allo studio dei grandi disastri ecologici, ha sempre sostenuto, infatti, che “non esistono catastrofi ‘naturali’ ma disastri sociali, provocati cioè dalla negligenza dell’Uomo.
Acot non ha mancato di sottolineare che questa potrebbe essere “l’occasione per discutere il rapporto tra le grandi lobby industriali e la politica”. “Obama deve prendere una decisione coraggiosa. Nel Golfo del Messico ci sono riserve di greggio comprese tra 3 e 15 miliardi di barili. Lasciamole dove stanno. L’industria del petrolio minaccia la salute del mare e quella dell’atmosfera: bisogna passare a un nuovo modello energetico basato sull’efficienza e sulle fonti rinnovabili. Solo così si riuscirà a prevenire sia altri disastri di questo tipo sia le conseguenze ancora più preoccupanti del caos climatico crescente prodotto soprattutto dall’uso dei combustibili fossili”.
Ce lo auguriamo davvero.
Lo Staff di Rete Clima®