Prestigiacomo: contrari a obiettivi UE più severi nel campo della riduzione delle emissioni al 2020
Durante i recenti lavori del Consiglio Ambiente dell’UE è emersa la contrarietà dell’Italia a decisioni unilaterali della Unione stessa per innalzare gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra al 2020.
Stefania Prestigiacomo (Ministro dell’Ambiente italiano): “L’Italia non è assolutamente disponibile ad avvallare il passaggio unilaterale dal 20 al 30 per cento di riduzione della CO2”.
A sorpresa, invece, i suoi omologhi di Francia e Germania hanno espresso nella medesima sede un forte appoggio alla possibilità che la Ue decida sforzi supplementari di riduzione di CO2: buona notizia, dato che Francia e Germania solo il mese scorso si erano invece fermamente opposte a questa soluzione, affermando che la priorità principale è la salvaguardia della competitività dell’industria europea.
Buona notizia anche perché la posizione dei ministri dell’Ambiente di Francia e Germania è stata appoggiata anche dalla Spagna, dai Paesi del nord Europa e dalla Gran Bretagna.
Prestigiacomo: “Con il risultato di Copenaghen, è evidente che le condizioni per passare dal 20 al 30 per cento non ci sono” (…) “Il passaggio non è perseguibile oggi per via della crisi economica mondiale che colpisce duramente anche l’Europa" (…) “E’ fuori dal mondo continuare a sentire proposte di passaggio in maniera unilaterale, sganciandolo addirittura dall’accordo e dal negoziato globale. Se il consiglio andrà avanti su questa strada sarà destinato a dividersi”.
Se i Paesi di punta dell’Europa vanno verso la green economy e le sue ricche prospettive, l’Italia invece gioca la sua partita di retrovia insieme ai paesi dell’Est, guidati dalla Polonia, che temono di vedere penalizzate le proprie economie emergenti da un innalzamento dei limiti alle emissioni.
Bene, i capofila del peggio.
Lo Staff di Rete Clima®