Finlandia: proposta la responsabilità civile illimitata per i titolari di centrali nucleari
In Finlandia è stata proposta l’introduzione della responsabilità civile illimitata dei titolari di centrali nucleari.
Ovvero: in caso di incidente le aziende titolari delle centrali dovrebbero ripagare i danni fino all’ultimo euro.
La responsabilità civile illimitata è prevista da un trattato internazionale di qualche anno fa che coinvolge l’Unione Europea (quindi anche l’Italia) ed alcuni altri Paesi, ma non ha mai trovato applicazione pratica (anche per la fortissima opposizione delle compagnie assicurative).
Una riflessione: i soldi potranno bastare per rimediare a disastri come quello di Chernobyl o del Golfo del Messico?
E poi, siamo sicuri che le aziende riuscirebbero a sopportare finanziariamente il pagamento dei danni (vedi il tentativo di scalata alla Bp)?
Questa decisione finlandese è un pensiero indotto dalla marea nera nel Golfo del Messico, oppure dai ritardi e dai problemi di sicurezza nella costruzione della centrale nucleare di Olkiluoto?
Ma visto che il Parlamento Finlandese ha appena approvato la costruzione di altre due centrali nucleari viene da pensare che si tratti di uno zuccherino per indorare la pillola.
Lauri Myllyvirta, (Responsabile energia di Greenpeace Suomi/Finland): “Il Parlamento oggi ancora una volta non ha ascoltato gli elettori finlandese, ma i finanziatori elettorali e i gruppi di pressione e di interesse. La decisione del Parlamento è stata preparata con una contrattazione politica sporca che ha dato un risultato altrettanto sporco, che non si basa sui dati reali del fabbisogno elettrico e sulle opportunità offerte dalle energie rinnovabili, sulle attività del mercato dell'energia elettrica e sulle emissioni climalteranti. La decisione è stata presa per consentire ai proprietari delle compagnie elettriche di avere maggiori fonti di guadagno con le esportazioni di elettricità nucleare verso l'Europa centrale. I finlandesi vorrebbero utilizzare altri tipi di elettricità e non avere la produzione di scorie nucleari che dureranno per almeno 100.000 anni”.
Lo Staff di Rete Clima®