IEA: serve un sistema energetico low carbon contro i cambiamenti climatici
Maria Van der Hoeven, direttore esecutivo della IEA (Internationale Energy Agency), nei giorni della Conferenza di Durban aveva ammonito i Governi del Mondo ad agire subito (ed indipendentemente da un qualunque eventuale accordo globale sul clima, che poi c'è stato) per arrivare a soddisfare il prima possibile la crescente domanda di energia globale in maniera eco-compatibile e low carbon, intensificando parallelamente gli sforzi nella lotta ai cambiamenti climatici.
Se ritorniamo con la memoria al suo World Energy Outlook dello scorso novembre 2011, la IEA aveva già qui espresso forte preoccupazione per il futuro del pianeta, sempre più legato ad un sistema energetico inefficiente e ad alto tenore di carbonio, ricordando chiaramente che senza le dovute azioni di mitigazione climatica sarà sempre più difficile e costoso raggiungere gli obiettivi di limitare l’aumento della temperatura media terrestre al di sotto dei 2°C.
Gli strumenti per cambiare rotta? Nuovi standard per le apparecchiature che utilizzano energia (dalle autovetture agli elettrodomestici); nuove misure economicamente convenienti per implementare le fonti rinnovabili; un prezzo per il carbonio emesso in atmosfera (anche attraverso la negoziabilità delle quote di emissione).
Secondo la IEA questo impegno deve riguardare tutti i Paesi del Mondo, sia i Paesi industrializzati sia le economie emergenti (come Brasile, Russia, India e Cina): purtroppo oggi sappiamo che a Durban è finita esattamente al contrario, con un programma di azione dentro l’accordo tra le Parti che riflette tempi enormi (di un accordo entro il 2020), incoerenti con le cinetiche di alterazione climatica innescate dall’uomo e con i costi del cambiamento climatico in atto.
E proprio il tempo non è un fattore marginale dato che, secondo le condivisibili parole della Van der Hoeven: “La porta per raggiungere i nostri obiettivi climatici si sta rapidamente chiudendo”.
Lo Staff di Rete Clima