Il Sole24Ore: economia finanziaria e materie prime
Sul Sole24Ore di ieri si può leggere: “Da inizio anno chi ha investito in materie prime ha guadagnato - secondo i dati Reuters - fino al 55% (grano) o al 47% (alluminio). Chi ha comprato T-Bond Usa ha realizzato una plusvalenza del 15%, chi ha puntato sui junk bond dell'11,3%. Le Borse americane segnano rialzi intorno al 5% da gennaio, mentre quelle europee sono più contrastate. Qualunque scommessa, insomma, è risultata vincente in un mercato inondato di liquidità. Nel frattempo l'economia cammina sull'orlo della seconda recessione. Ma per i mercati questo è solo un dettaglio...”.
La finanziarizzazione dell'economia tocca anche le materie prime, che restano la base dell’economia reale, rendendo ancor più distanti l’economia reale e l’economia finanziaria: le materie prima sono state rese prodotti finanziari, soggetti a fluttuazione di valore che nulla ha a che vedere con la loro quantità, qualità, con impatti sociali e ambientali del loro ciclo di vita.
Ma se si esce dalle logiche di prezzo determinate dal mercato (luogo di incontro tra domanda ed offerta, a determinare il prezzo di un bene) è sicuramente difficile che si possa affermare une economia verde: meno che mai si può sperare in una ipotetica “finanza verde”…..si tratta di una contraddizione in termini.
Con una economia finanziaria che scarica i costi delle speculazioni sull'economia reale, trattenendo in larghissima parte per sé i guadagni, chi paga sono i soggetti più deboli: come dimenticare la recente speculazione finanziaria sul cibo, anch’esso trattato come prodotto finanziario e non come fonte di sussistenza di esseri umani, che ha portato ad un crescita più che rilevante del suo prezzo sui mercati internazionali?
E come dimenticare la speculazione sul petrolio, che nel 2008 ha portato ad un aumento spropositato del suo prezzo?
A fronte delle 3 crisi globali in atto (crisi climatica, energetica ed economica) il mercato globale punta ancora alla crescita ad ogni costo ed alla finanziarizzazione dell'economia: questi due sono i "problemi" all'origine della crisi ma –paradossalmente- da più parti si crede che possano essere anche la medicina.
Un bel problema.
Lo Staff di Rete Clima®