James Lovelock: Uomini troppo stupidi per evitare il cambiamento climatico
Vogliamo riportare qualche frase espressa da James Lovelock durante una recente intervista sul Guardian, una vera e propria pietra tombale per lo scetticismo climatico e per il caso montato del climagate: "Gli uomini sono troppo stupidi per evitare che i cambiamenti climatici abbiano un impatto radicale sulla nostra vita nei prossimi decenni".
Nella sua intervista lo scienziato condanna “l’inerzia degli essere umani”, dicendo che: "Non credo che al punto attuale, siamo ancora così evoluti ed abbastanza intelligenti per gestire una situazione così complessa come il cambiamento climatico. Siamo animali molto attivi. Ci piace pensare, 'Ah, sì, questa sarà una buona politica', ma non è quasi mai così semplice. Le guerre dimostrano quanto questo sia vero. La gente e davvero sicura e determinata di combattere per una giusta causa, ma non sempre funziona così. Il cambiamento climatico è una specie di ripetizione di una situazione di guerra. Ci potrebbe portare facilmente a una guerra fisica". In linea con Serge Latouche e la sua teoria della "pedagogia della catastrofe", Lovelock nell'intervista dice che "solo un evento catastrofico riuscirà a convincere l’umanità a prendere la minaccia dei cambiamenti climatici abbastanza sul serio". E cita come esempio concreto il ghiacciaio di Pine Island, in Antartide: "Se si sciogliesse molto di più, si potrebbe staccare e scivolare in mare. Direi che gli scienziati non sono preoccupati, ma lo stanno sorvegliando attentamente. Sarebbe sufficiente a produrre un aumento immediato del mare di due metri, qualcosa di enorme, e tsunami. Questo sarebbe il tipo di evento che cambierebbe l'opinione pubblica, oppure il ritorno del dustbowl nel Midwest americano. Un altro rapporto IPCC non sarà sufficiente, ci troveremmo solo a discuterne, come adesso".
Intanto che fare? Una strategia da mettere in atto in maniera subitanea è "investire in misure di adattamento, come la costruzione di difese costiere intorno alle città che sono più vulnerabili agli aumenti di livello del mare". Senza voler esprimere un giudizio sui contenuti, Lovelock sostiene che sono sbagliati gli strumenti di intervento. Secondo lo scienziato uno dei principali ostacoli ad un’azione davvero efficace contro il cambiamento climatico è rappresentata dalla "democrazia moderna", dato che: “Persino le migliori democrazie concordano – spiega – sul fatto che quando si avvicina una grande guerra, la democrazia deve essere sospesa. Ho la sensazione che il cambiamento climatico può essere un problema grave quanto una guerra”.
Serve agire, qui ed ora. Insieme. Prima di arrivare al punto di non ritorno del clima.
PV