La Cina crollerà sotto i suoi rifiuti edili?
Scrive Novethic: “In Cina, più del 90% dei rifiuti industriali non sono riciclati. Miliardi di tonnellate di rifiuti prodotti dai grandi cantieri avviati in questi ultimi anni si ammassano in discariche selvagge ed inquinano la terra e le falde freatiche”.
La corsa economica cinese, che oggi si incarna nel mattone e nella speculazione edilizia, vede la costruzione di enormi complessi edilizi, comprese le enormi periferie di palazzi che oggi ospitano l'esodo rurale dei cinesi più poveri: i quali vivono nelle periferie delle città sui residui delle medesime città, che oggi finiscono nelle discariche a cielo aperto (che sono spesso la normale prosecuzione delle aree periferiche urbane).
Miliardi di tonnellate di detriti che segnano la strada di una nuova espansione economica che sta assumendo, per lo meno in campo edilizio, le sembianze di una vera e propria speculazione: di cui i rifiuti edili sono una parte integrante.
Chen Jialong, dell'istituto d'ingegneria civile di Pechino nell’articolo su Novethic: “La maggior parte dei rifiuti proviene dai cantieri edili e sono ammucchiati illegalmente nei dintorni delle grandi città. Inquinano e pongono gravi problemi. Proprio come i rifiuti domestici, hanno un impatto negativo sull'ambiente”.
Nella sola Pechino, su 100 milioni di tonnellate di rifiuti prodotti ogni giorno, il 40% proviene dai cantieri edili, una quota sette volte più alta della media dei Paesi industrializzati occidentali.
Ciò che oggi si verifica in Cina non è nient'altro che l'estremizzazione della dinamica produzione-rifiuto tipica del sistema produttivo industriale, ingigantita -appunto- come è gigante tutto ciò che capita in Cina.
Lo Staff di Rete Clima®