La scommessa persa sulle fonti fossili: il fondo Black Rock perde 90 miliardi di dollari
I settori produttivi pericolosi per il clima lo sono anche per il portafoglio.
Questa la conclusione dell'Istituto IEEFA (Institute for Energy Economics & Financial Analysis), che ha quantificato in 90 miliardi di dollari la perdita subita dal Fondo statunitense Black Rock relativamente ad una serie di asset collegati al mondo delle fonti energetiche fossili.
Nonostante da tempo molti azionisti del fondo avessero chiesto di evitare investimenti nelle aree di business più dannose per il clima, rispetto a tali asset nell'ultimo decennio il fondo ha perso 90.737 milioni di dollari.
Le cause delle perdite sono collegate alle peggiori performance finanziarie di una serie di aziende gestite al fondo e collegate alle energie fossili (con particolare riferimento alle compagnie petrolifere Exxon, Chevron, Shell e BP), alla indicizzazione di molti asset fossili al prezzo del petrolio (in calo nell'ultimo decennio), allo scarso portafoglio investito in fondi green (solo lo 0,8% del totale), alla scarsa attenzione al sostegno alle politiche ecologiche presentate nelle aziende gestite (sostenute solo nel 10% dei casi).
#BlackRock’s failure to adequately address fossil fuel sector under-performance has lost investors over US$90 billion in estimated value destruction and opportunity cost from a select few holdings over the past decade. https://t.co/08yNsGrC2X pic.twitter.com/Wonvs9RKxL
— IEEFA.org (@ieefa_institute) August 1, 2019
E' pur vero che il fondo Black Rock è il più grande al mondo e complessivamente gestisce asset per un controvalore di 6.500 miliardi di dollari, ma la cifra delle perdite legate al mondo delle energie fossili resta comunque impressionante.
Secondo l’IEEFA, il fondo Black Rock "continua ad ignorare i grandi rischi finanziari causati dagli investimenti nei combustibili fossili. Ed è molto in ritardo in materia di scelte sostenibili".
A differenza di quanto capita con altri fondi, come il Fondo sovrano Norvegese, che sta invece gradualmente abbandonando asset storicamente strategici collegati a petrolio, gas e carbone.
Una scelta saggia, specie alla luce della "bolla del carbonio" (carbon bubble) che potrebbe mandare in fumo miliardi di dollari di capitalizzazione legata alle aziende impegnate nel settore delle energie fossili...ma di cui si parla ancora troppo poco.
Un vero peccato, perchè qualora il fondo avesse invece sostenuto politiche più green avrebbe potuto incidere fortemente nelle strategie aziendali di sostenibilità, considerato che il fondo stesso è addirittura presente nel capitale del 40% delle imprese statunitensi.
Tim Buckley, uno degli autori dello studio IEEFA intervistato dal Guardian: "Black Rock è il più grande gestore di asset del mondo. Può esercitare una fortissima pressione. Per questo le sue responsabilità sono enormi. Se il più importante investitore del mondo indicasse chiaramente che le regole del gioco sono cambiate, altri lo seguirebbero rapidamente".
Verso strade economiche a minore impronta ambientale e più rispettose del clima.
Lo Staff di Rete Clima