Le buone pratiche della filiera agroalimentare italiana: intervista a Ugo Peruch – Mutti Spa
Il Salone CSR - Sostenibilità e Innovazione Sociale è il principale evento nazionale legato ai temi della responsabilità d’impresa ed allo sviluppo sostenibile.
Nell’ambito di questa edizione 2022 si è tenuto un tavolo dal titolo "Focus sulla filiera del settore agroalimentare", svolto il 5 ottobre alla presenza di numerose e importanti aziende del settore dell’agrifood e con il coordinamento di Paolo Viganò, Fondatore e CSR manager di Rete Clima.
In questa occasione abbiamo avuto il piacere di dialogare con Ugo Peruch, Agricultural Supply Senior Advisor di Mutti SpA. Ecco cosa ci ha raccontato a proposito di buone pratiche e filosofia dell'Azienda in tema di sostenibilità.
Qual è il segreto dietro il successo del pomodoro Mutti?
L’Azienda, fin dalle sue origini, ha deciso di puntare sull’eccellenza delle materie prime, di provenienza esclusivamente italiana, con una produzione in stagione e a cielo aperto.
Inoltre, ha adottato buone pratiche agricole come, per esempio, il controllo delle filiere dal punto di vista etico e della sostenibilità, con continui investimenti per il conseguimento di certificazioni in materia di qualità, sicurezza e rintracciabilità (ISO22005).
Cosa vuol dire per Mutti l’eccellenza di prodotto?
La scelta storica dell’Azienda è stata infatti quella di ”stare lontano dall’inferno delle commodities ed assicurarsi un posto nel paradiso delle specialties”, evitando di trattare il pomodoro come una commodity. Lontano quindi dalle produzioni di massa, dalle politiche al ribasso e dalla mancanza di innovazione, ma decidendo piuttosto di puntare con convinzione sul mercato delle specialties.
Dove, al contrario, si predilige la qualità del prodotto, si accetta il pagamento di un premium price rispetto al prezzo prevalente sul mercato e si investe in attività di ricerca e sviluppo per adattare continuamente la value proposition aziendale alle esigenze dei consumatori.
Come fa Mutti a premiare il merito?
Al nostro approccio sostenibile si abbina una propensione nel creare legami diretti e personali con gli agricoltori, come se entrassero a far parte di una grande famiglia. Inoltre prevediamo incentivi economici legati al premium price, che si concretizzano nel fatto che Mutti riconosce ai propri fornitori un prezzo mediamente il 13% più alto rispetto ai concorrenti.
Un’altra azione concreta di valorizzazione del territorio e delle persone coinvolte nella fase di coltivazione è la creazione dell’evento il “Pomodorino d’Oro”, un riconoscimento (che esiste da oltre vent'anni e a cui corrisponde anche una quota economica) assegnato annualmente ai migliori agricoltori per la qualità del pomodoro coltivato e conferito all’azienda.
Il titolo del Salone della CSR è stato “Connessioni sostenibili”. Qual è la sua interpretazione in un’ottica di d’azienda?
Mutti ha una storia caratterizzata da un approccio cooperativo e partecipativo, sono tante le iniziative di cui andiamo fieri come quella iniziata nel 2010 insieme al WWF volta alla riduzione della nostra impronta idrica e carbonica.
Nel 2015 abbiamo implementato un sistema di supporto alle decisioni dei coltivatori attraverso il “progetto pomodoro.net” in collaborazione con l’Università Cattolica per una agricoltura innovativa di precisione.
Se dovesse fare un augurio all’azienda Mutti per il futuro, a cosa penserebbe?
Mutti è la storia di un’azienda di successo che seppur lavorando un unico prodotto, il pomodoro, è riuscita a far crescere il fatturato da 14 milioni nel 1994 fino a diventare 465 milioni nel 2021.
Questa è la prova che le intuizioni da parte di chi ha guidato l’azienda in questi anni sono state premiate dal mercato e dalle scelte dei nostri consumatori.
Ecco, mi auguro che in futuro l’azienda possa continuare ad avere una guida capace e lungimirante come quella avuta fino ad oggi.
------------------------------------------------------------------------
Buon lavoro Ugo e grazie!
Staff di Rete Clima