Previsioni degli effetti del riscaldamento climatico sugli eventi meteorologici estremi
Un recente articolo, dal titolo “Verification of extreme event attribution: Using out-of-sample observations to assess changes in probabilities of unprecedented events” realizzato presso la Stanford University e pubblicato su Science Advances (download a fine articolo), ritorna a parlare della correlazione tra riscaldamento climatico globale ed eventi meteorologici estremi, portando la tesi per cui in passato questa relazione è stata probabilmente mal valutata.
La questione non riguarda ovviamente il "se c'è" una correlazione tra riscaldamento climatico ed eventi estremi ma "quanto vale" questa correlazione, in termini di forti aumenti nella probabilità di eventi meteorologici estremi (in particolare ondate di caldo e forti piogge) a fronte anche solo di piccoli aumenti del riscaldamento climatico globale.
Una correlazione che deve essere adeguatamente prevista, nella direzione di riuscire a limitare i danni a cose e persone.
L'articolo fa riferimento -in particolare- alla modalità di previsione circa la frequenza degli eventi estremi operata su base storica, frequenza che il riscaldamento globale sta rapidamente modificando in relazione all'intensificazione di picchi di caldo estremo rischiando così di rendere ormai superato questo approccio.
Su Stanford News si legge che il nuovo studio di Diffenbaugh: "Rivela che l’approccio scientifico comune per prevedere la probabilità di eventi meteorologici estremi futuri, analizzando la frequenza con cui si sono verificati in passato, può portare a sottovalutazioni significative, con conseguenze potenzialmente significative per la vita delle persone".
In questo recente articolo Diffenbaugh ha rivisitato i precedenti documenti sugli eventi meterologici estremi che lui e i suoi colleghi avevano pubblicato negli ultimi anni, verificando che: "L’aumento effettivo degli eventi estremi è stato molto più grande di quello che aveva stato previsto. Quando ho esaminato i risultati per la prima volta, ho avuto la chiara sensazione che il nostro metodo per analizzare questi eventi estremi potesse essere completamente sbagliato. A quanto pare, il metodo ha funzionato molto bene per il periodo che avevamo analizzato inizialmente, solo che nell’ultimo decennio il riscaldamento globale ha avuto un effetto davvero forte".
Lo studio, dicono alla Stanford, "Dimostra come anche piccoli aumenti del riscaldamento globale possano causare forti aumenti nella probabilità di eventi meteorologici estremi, in particolare ondate di caldo e forti piogge. I nuovi risultati che analizzano le connessioni dei cambiamenti climatici con eventi meteorologici senza precedenti potrebbero contribuire a rendere più efficace la gestione globale del rischio".
Diffenbaugh ricorda che: "Anno dopo anno, stiamo vedendo come la crescente incidenza di eventi estremi sta causando impatti significativi sulle persone e sugli ecosistemi. Una delle principali sfide per diventare più resilienti a questi estremi è prevedere con precisione in che modo il riscaldamento globale che è già avvenuto ha cambiato le probabilità di eventi che esulano dalla nostra esperienza storica".
Previsioni e resilienza: un legame che il riscaldamento climatico rende sempre più stretto.
Lo Staff di Rete Clima