Luson (BZ): riforestazione post Vaia ed epidemia di bostrico

Luson (BZ): riforestazione post Vaia ed epidemia di bostrico

Luson/Lüsen è un piccolo comune della Provincia Autonoma di Bolzano situato nella valle del Rio Luson, una valle laterale della splendida Valle Isarco.

La valle abbraccia il massiccio della Plose, terminando con il Sass de Putia.

Il territorio comunale è molto esteso, e addirittura tre quarti della sua superficie sono ricoperti da pascoli e boschi: per il Natale del 2010 il piccolo comune ha fornito l'abete che, come da tradizione, è stato installato in Piazza San Pietro in Vaticano.

Neanche Luson è stato risparmiato dalla tempesta Vaia, che nel 2018 ha stravolto le foreste ed il paesaggio di Trentino - Alto Adige, Veneto, Friuli - Venezia Giulia e di parte della Lombardia: a seguito della tempesta, si è sviluppata la più estesa epidemia di bostrico che il versante meridionale delle Alpi abbia mai conosciuto.

Per questo motivo Rete Clima, in collaborazione con la Provincia Autonoma di Bolzano e l'ispettorato forestale di Bressanone, nell'autunno 2023 ha avviato un progetto di riforestazione di un'area oggetto di schianti, che ha avuto una seconda fase di attività nella primavera 2024:

Il bosco oggetto di intervento ha un'importante funzione protettiva diretta: protegge infatti la strada sottostante, molto trafficata dai turisti, da caduta massi e valanghe.

Affinché queste foreste possano continuare ad esercitare la loro funzione protettiva, i rimboschimenti sono molto importanti dato che permettono di anticipare i tempi naturali e di ricostituire la foresta anticipando la ricolonizzazione e la cosiddetta "successione forestale".

Di seguito un maggior dettaglio circa i lotti che sono stati coinvolti delle attività di riforestazione:

La piantagione è stata realizzata sempre in forma partecipata, da parte del personale delle aziende sostenitrici e delle loro famiglie:

Le attività di riforestazione consistono nella piantagione di alcune migliaia di alberi tra abete rosso, larice, e in minor parte, faggio, sorbo e acero montano, queste ultime allo scopo per rendere la futura foresta più resiliente e meno suscettibile agli effetti del riscaldamento climatico.

Successivamente le piante verranno gestite e sostenute tramite monitoraggio e verifica dell'impianto, con sostituzione delle fallanze forestali: viene inoltre assicurata la protezione da animali quali cervi e caprioli tramite l'installazione di piccole recinzioni con rete a maglie su gruppi di alberi o tramite il trattamento delle piante con un repellente antiselvaggina.

Di seguito le fasi di lavoro:

Piantagione "attiva":

 

Questo progetto rientra all'interno di Foresta Italia, la Campagna di forestazione nazionale di Rete Clima promossa in partnership con Coldiretti nazionale e PEFC Italia:

Questo progetto contribuisce al raggiungimento dei seguenti obiettivi SGD 2030:

alberi-Torino