Casati: convalida della CFO secondo GHG Protocol

Casati: convalida della CFO secondo GHG Protocol

garanzia di qualità dei calcoli della footprint

Progetto:

Obiettivi: definire un percorso di carbon assessment, di carbon management e di disclosure

Destinatari: Clienti e Stakeholder aziendali

La Trafileria Carlo Casati ha realizzato e fatto convalidare la propria prima CFO (Carbon Footprint di Organizzazione) in conformità alle indicazioni dello standard internazionale GHG Protocol Corporate Accounting and Reporting Standard, che appunto fornisce le indicazioni le più complete indicazioni tecniche per quantificare le emissioni di gas serra generate durante l’esercizio aziendale annuale.

Rete Clima ha supportato l’azienda sia nella propria contabilità emissiva (CFO) sia, caso innovativo per l’Italia, nell’audit di convalida della CFO ai sensi del GHG Protocol: si è trattata di una convalida fuori accreditamento Accredia, realizzata da un primario ente di certificazione nazionale.

Tale Carbon Footprint è stata quindi funzionale alla comprensione della quantità e della ripartizione delle emissioni serra nelle attività core aziendali e lungo la propria value chain, con una valenza di:

  • rendicontazione dell’impronta climatica aziendale, dentro i vari strumenti di disclosure,
  • adesione a CDP (Carbon Disclosure Project),
  • calcolo di KPI emissivi aziendali,
  • definizione di un piano di riduzione emissiva.

Come già anticipato, l’aspetto interessante ed innovativo del processo è stato il supporto alla convalida della CFO aziendale, così come richiesto da un primario cliente estero: il quale, caso inusuale per l’Italia, ha chiesto la convalida del calcolo e di rendicontazione operato secondo lo standard GHG Protocol, a garanza della sua correttezza.

Questo processo si è reso necessario anche in funzione di un riconoscimento economico a Trafilerie Casati proprio in funzione della propria performance climatica, che il cliente tedesco ha impostato come strumento di supporto alla decarbonizzazione dei propri fornitori.

Si può quindi parlare di una sorta di “responsabilità climatica estesa“, che parte appunto dalla corretta e completa valutazione emissiva e dalla successiva convalida di tali valori emissivi.