Protocollo di Kyoto: le prospettive alla COP 17 di Durban

Tra la fine di novembre e l’inizio di Dicembre 2011 si terrà a Durban la COP17, cioè la 17ma Conferenza delle Parti della Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici: qui si cercherà di affrontare lo stallo in cui sono precipitate le ultime due COP (COP 15 di Copenhagen, 2009; COP 16 di Cancun, 2010) e procedere all’assunzione di impegni vincolanti e maggiormente funzionali alla reale necessità di contrasto al cambiamento climatico mediante la stabilizzazione delle emissioni di gas serra (tuttora in forte crescita), che a sua volta possa permettere una stabilizzazione dell’incremento della temperatura globale (al di sotto di + 2°C dall’era pre industriale, anche se la cautela muove diversi soggetti a chiedere un contenimento della crescita al di sotto di +1,5°C).

Al di là dell’attribuzione delle responsabilità storiche di questo stallo negoziale (che comunque sono legate sia a chi non ha sottoscritto l’accordo e sia a chi poteva fare di più per mediare con i PVS), la possibilità di sopravvivenza del Protocollo di Kyoto in un secondo periodo oltre il 2012 (il cosiddetto “Kyoto 2”) è legata a sforzi negoziali ancora in alto mare nonostante i seri rischi legati al clima che si riscalda.

Nel quadro di posizioni complesse e diversificate, c’è chi ancora non vuole circa il principio cardine del Protocollo di Kyoto (“responsabilità eguali ma differenziate”) o che rifiuta gli obblighi vincolanti e sanzionabili, che pure costituiscono l’unico deterrente a non rispettare i propri obblighi (discorso a parte per l’Italia).

Senza un rinnovo del Protocollo di Kyoto verrebbe meno la possibilità di fissare un tetto vincolante alle emissioni di anidride carbonica degli Stati, e potrebbe anche essere potenzialmente compromessa anche la costituzione del Fondo Verde per il Clima, struttura dedicata alla ricezione ed erogazione dei fondi per la tutela climatica proprio verso quei PVS che lamentano la reale contribuzione del solo 10% di quanto promesso dagli Stati industrializzati.

La strada è complessa: informare e partecipare è quanto possiamo fare, quindi facciamolo al meglio.

 

Lo Staff di Rete Clima®