Raggiunta la soglia dei 400 ppm di concentrazione di CO2 in atmosfera
Secondo i dati dell’osservatorio hawaiano Mauna Loa Observatory della NOAA (US National Oceanic and Atmospheric Administration), la concentrazione di anidride carbonica nell'atmosfera ha toccato la quota record di 400 ppm (parti per milione).
Una notizia importante, che anche in Italia è stata pubblicata da numerose testate generaliste (come ad esempio Repubblica o Corriere della Sera) e specialistiche.......ma che non è stata probabilmente analizzata in maniera coerente con la sua portata.
Eppure si tratta di un livello di CO2 atmosferica che non si registrava sulla Terra da circa 3 milioni di anni, quando la temperatura media era di 3-4 °C più calda, il mare era alto 30 metri più di oggi e in cui, soprattutto......l’uomo non esisteva!
E, fatto altrettanto grave, la NOAA fa notare che si è giunti a questo valore di concentrazione di CO2 in atmosfera secondo un tasso di crescita senza precedenti: mai nella storia abbiamo assistito al crescere della concentrazione di CO2 di 2-3 ppm/anno, dato che aumenti di concentrazione di solo 10 ppm (pur nelle ere passate di più intensi cambiamenti climatici) hanno storicamente richiesto 1.000 o più anni.
Se le emissioni di gas serra continueranno con questo ritmo il pianeta potrebbe raggiungere le 1.000 ppm nel giro di 100 anni, ma si tratta solo di congetture dato che la catastrofe climatica avrebbe già verosimilmente annullato il genere umano.
La relazione causa-effetto tra la presenza di CO2 in atmosfera e l'aumento della temperatura è infatti ampiamente dimostrata, tanto che risulta facile concludere che il pianeta potrebbe tornare alla situazione climatica preistorica…….ma a quelle condizioni climatiche non ci sarebbe posto per l’uomo e la civiltà così come la conosciamo ora.
Non si deve però confondere la raggiunta soglia dei 400 ppm di concentrazione della CO2 in atmosfera con la soglia dei 450 ppm di CO2eq, che viene riconosciuta dall'Ipcc (Intergovernamental Panel on Climate Change) come limite massimo a cui possiamo avere ancora ragionevoli probabilità (il 50% circa) che la temperatura media terrestre non superi i + 2°C rispetto al valore preindustriale (per approfondimenti sulla differenza tra CO2 e CO2eq vai alla nostra pagina di descrizione del Protocollo di Kyoto).
A loro volta i + 2 °C rappresentano il limite consigliato dalla scienza per riuscire a contenere il cambiamento climatico entro limiti complessivamente gestibili, evitando l’innesco di fenomeni climatici ancora più gravi ed irreversibili.
Concludiamo sottolineando il fatto che per avere una significativa probabilità di mantenere le temperatura media terrestre al di sotto della soglia di +2°C (rispetto ai livelli pre-industriali), la concentrazione atmosferica complessiva dei gas serra non dovrebbe superare la soglia di 380-390 ppm CO2eq, mentre tale probabilità sarebbe molto bassa qualora le concentrazioni dovessero crescere al di sopra di 550 ppm CO2eq.
(source: IPCC Fourth Assessment Report, WG I, Chapter 10, Table 10.8)
Se però già dal 2009 la concentrazione dei gas serra in atmosfera si attestava intorno ai 430 ppm CO2eq (390 per la sola CO2, dal sito web di Carlo Carraro (Direttore dell’International Center for Climate Governance - ICCG), in crescita di circa 3 ppm CO2eq/anno, la situazione appare nella sua reale drammaticità.
Speriamo che il raggiungimento della soglia dei 400 ppm di CO2 in atmosfera sia un aiuto anche psicologico a procedere con maggiore decisione lungo strade di maggior virtuosismo ambientale: anche perchè è ormai assodato che in campo climatico prevenire costa meno che curare!
Lo Staff di Rete Clima®