Report dell’Unep: energia e agricoltura sono sempre più insostenibili
Alla vigilia della Giornata mondiale dell’ambiente delle Nazioni Unite (il 5 giugno) è stato lanciato un rapporto realizzato dall’UNEP in collaborazione con la Commissione europea che sollecita a ripensare agli attuali modelli economici nei settori energetici e alimentari.
Il report Environmental Impacts of Consumption and Production: Priority Products and Materials, è il risultato del lavoro di 27 esperti internazionali che costituiscono l’International Panel for Sustainable Resource Management (Gruppo internazionale per la gestione delle risorse sostenibili):
qui vengono indicate le azioni prioritarie per una gestione sostenibile dell’ambiente ed elencate le maggiori problematiche ambientali che vanno dai cambiamenti climatici, agli habitat a rischio, allo spreco di azoto e fosforo, al sovrasfruttamento delle risorse ittiche, alla mancata tutela delle foreste, alle specie invasive, allo spreco dell’acqua non potabile e alla mancanza dei servizi igienici, al sistema alimentare ed energetico, all’inquinamento atmosferico.
Il report afferma che per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità occorre modificare drasticamente gli attuali modelli di produzione e di consumo soprattutto nei settori energetici (che sfruttano i combustibili fossili) ed alimentari in maniera rinnovabile per ridurne gli impatti ambientali.
Il cambiamento deve partite dal cittadino e dal suo nucleo familiare, attraverso un miglioramento delle abitudini alimentari e dll’uso del riscaldamento domestico.
Il report precisa che dalla produzione agricola deriva un consumo di circa il 70% di acqua dolce e il 38% dello sfruttamento totale del territorio, mentre dal settore alimentare si produce il 19% circa dei gas serra emessi dall’uomo a livello mondiale ed il 60% di fosforo e azoto (contribuendo per il 30% all’inquinamento da sostanze tossiche in Europa).
Achim Steiner (Sotto-Segretario delle Nazioni Unite generale e Direttore esecutivo del programma ambientale dell’ONU - UNEP): “Dissociare la crescita economica dal degrado ambientale è la prima sfida che i governi, in un mondo con un numero di abitanti in continua crescita, richiesta dell’aumento dei redditi, richieste sempre maggiori dei consumo e la sfida della riduzione del tasso di povertà, definire le priorità è prudente e ragionevole, al fine ridurre le emissioni di carbonio, rendere ancor più efficiente la Green Economy”.
Lo Staff di Rete Clima®