Starace (AD Enel): “La strada è una sola ed è già segnata: elettrificazione, rinnovabili e batterie”.
Quando un Ingegnere nucleare dice a chiare lettere che "Non possiamo restare a metà strada fra la nostalgia del passato e la speranza nella fantascienza" (dove il passato è il nucleare e la fantascienza è l'idrogeno), le sue parole vanno prese in considerazione non fosse altro che per la competenza di colui che le pronuncia.
Quando poi questo Ingegnere nucleare è anche al vertice della più grande azienda di distribuzione elettrica italiana, le sue parole vanno prese in considerazione anche per il peso e la visione che sta dietro a tali medesime parole.
E se poi, parlando di fonti rinnovabili, aggiunge che "ambiente ed economia finalmente convergono" e che la transizione rinnovabile "non è un problema tecnologico nè un problema economico, ma solo un problema politico" allora la strada appare ancora più chiara e logica.
A dire tutto ciò è stato infatti Francesco Starace, Ingegnere nucleare e AD di Enel, il quale aggiunge che "Bisogna fare presto".
L’umanità ha 10 anni per proteggere il proprio futuro e lo deve fare investendo in rinnovabili
L’AD di Enel è tornato a parlare di energia, storage e di rinnovabili nel giro di pochi giorni: l’ultima importante occasione è stata quella offerta dal Convegno nazionale dei Cavalieri del Lavoro su «La Grande Transizione».
“È scattato l’allarme rosso per l’umanità, dieci anni per salvarci” E' una frase che potremmo pensare provenga dalla penna di Greta Thunberg ma, in realtà, sono sue parole che portano ad una strada che l’Italia (e non solo) deve percorrere per arrivare ad una transizione energetica, senza la quale non è possibile raggiungere quella ecologica.
Come già anticipato nell'introduzione, in merito alla fonte nucleare ed al vettore idrogeno Starace ha appunto chiarito il fatto che non si può “restare a metà strada fra la nostalgia del passato e la speranza nella fantascienza” e che è fondamentale agire subito considerato che, a fare la differenza, sarà ciò che faremo nel prossimo decennio.
Inoltre sul 'nuovo nucleare', lo scorso 4 settembre, aveva già chiarito che “non è tanto nuovo come sembra”.
Come mettere in pratica tali obiettivi?
Secondo Starace l’unica strada possibile, peraltro già segnata, è quella di ”elettrificazione, rinnovabili e batterie”.
Le rinnovabili oggi convengono: la transizione energetica si può fare
Come già anticipato superiormente, uno dei punti chiave del suo contributo va a sfatare un falso mito largamente diffuso, ovverosia che la produzione elettrica da fonti rinnovabili abbia ancora oggi dei costi elevati.
“Ambiente ed economia finalmente convergono” - ha spiegato - ribadendo che oggi le energie rinnovabili esistenti sono tecnologicamente mature ed anche economicamente sostenibili.
Ma perché allora la transizione energetica sostanzialmente arranca? Secondo l’Amministratore delegato di Enel, ad oggi, è “solo un problema politico”.
La transizione ecologica passa da elettrificazione, rinnovabili e storage
Non si può ottenere una transizione ecologica senza quella energetica e ciò è possibile solo attraverso l’elettrificazione. Starace si dimostra certo del fatto che, nel prossimo decennio, il sistema energetico mondiale sarà elettrificato e l’elettricità diverrà di primaria importanza in tutti i settori industriali, scalzando i combustibili fossili.
Le parole chiave di tale conversione saranno quindi rinnovabili e batterie.
Già ad inizio settembre, dopo le parole di Cingolani sul nucleare, l’Ad di Enel aveva sottolineato che maggiore sarà la riduzione di energia da fonte fossile, maggiori saranno i miglioramenti del quadro energetico e tutto ciò sarà possibile solo accelerando gli investimenti nelle rinnovabili.
Per poter far sì che la transizione energetica, e con essa quella ecologica, vada in porto velocemente - considerato che il 2030 ed i suoi obiettivi di decarbonizzazione sono ormai prossimi - bisogna agire in fretta perché questo deve essere il decennio delle rinnovabili che, secondo le stime di Starace, si quadriplicheranno.
Se il problema è politico, la risposta è una forte governance orientata alla transizione che sappia generare consenso, sia veloce e sblocchi quella semplificazione amministrativa necessaria per un vero cambiamento.
La COP 26 è importantissima
Mancano poche settimane alla COP 26 di Glasgow.
Dal summit di Parigi sono passati sei anni ed è fondamentale, da un lato, l’accordo globale sulle riduzioni delle emissioni climalteranti.
E’ essenziale poi che player come gli USA e l’Europa inizino subito a tagliare la CO2 senza aspettare che anche gli altri Stati si allineino proprio perchè, ad oggi, grandi quote delle emissioni rilasciate in atmosfera dall’inizio dell’era industriale derivano proprio da questi due continenti.
LN e PV per Rete Clima
Fonti e approfondimenti:
https://www.repubblica.it/economia/2021/09/04/news/starace-316502928/