Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici: sul sito del MATTM i documenti
La "Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici" è ufficiale anche in Italia, che diventa il 18° membro della UE a dotarsi di una strategia per adattarsi agli effetti del clima che cambia: sul sito del MATTM i documenti che danno corpo a questa strategia (scaricabili comunque anche dai link in fondo alla presente pagina web).
Nella seduta del 30 ottobre 2014 la Conferenza Unificata delle Regioni e Provincie autonome ha infatti "approvato" il documento redatto dal MATTM, che delinea la strategia di azioni finalizzate alla riduzione dell’impatto dei cambiamenti climatici verso l’ambiente ed il sistema socio-economico nazionale: tale Strategia nazionale dovrà poi essere declinata a livello locale dalle Regioni, in modo da potersi calare sulle specificità del territorio nazionale e sugli elementi sensibili a livello locale (qui il link alla "Strategia locale di adattamento ai cambiamenti climatici di Bologna", realizzata in continuità con il PAES cittadino - Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile).
Dal sito del MATTM: "Il documento, redatto sulla base di un accurato lavoro tecnico-scientifico-giuridico e sottoposto a una consultazione pubblica, fa diretto riferimento alla Strategia Europea di Adattamento al Cambiamento Climatico (SEACC, adottata a livello europeo il 16 aprile 20013, n.d.r.) e rappresenta il più importante testo di ‘visione nazionale’ su come affrontare l’impatto dei mutamenti del clima per proteggere la salute e il benessere della popolazione, preservare il patrimonio naturale, migliorare la capacità di adattamento dei sistemi naturali, sociali ed economici".
Nella realizzazione del documento ha giocato un ruolo importante il CMCC - Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, di cui avevamo recentemente già parlato nell'ambito dell'importante sforzo divulgativo sul climate change (realizzato congiuntamente alla FEEM - Fondazione Eni Enrico Mattei e all'ICCG - International Center for Climate Governance) in relazione all'uscita del nuovo V Report IPCC.
Ma cosa significa "adattamento"?
Facciamo riferimento al sito del CMCC: "Adattamento ai cambiamenti climatici significa ridurre il rischio e i danni derivanti dagli impatti negativi (presenti e futuri) dei cambiamenti climatici in maniera efficace dal punto di vista socio-economico e sfruttare i potenziali benefici della situazione. Prevenire gli impatti significa ridurre l’ammontare dei danni e dei costi dei futuri ed eventuali disastri".
La logica che muove la realizzazione del documento è effettivamente attuale.
Dal sito del CMCC: "Parma 13 ottobre 2014, Genova 9 ottobre 2014, Catania 21 febbraio 2013, Cinque Terre 25 Ottobre 2011, Genova 4 Novembre 2011 sono solo alcuni esempi di eventi meteorologici estremi che hanno provocato inondazioni, allagamenti, morti, feriti, danni di ogni genere. Sono storie che si ripetono, e molto più frequentemente rispetto al passato. I cambiamenti climatici che si manifestano rapidamente in questi ultimi decenni possono creare condizioni peggiori. Negli ultimi anni, l’Italia è stata sempre più spesso e sempre più pesantemente colpita da fenomeni meteo-climatici estremi di breve durata e forte intensità, che hanno prodotto danni gravissimi. L’impatto di questi eventi è enorme: molte decine di morti dal 2010 ad oggi ed un numero incalcolabile di danni economici".
(pagina di riferimento del sito MATTM dove sono contenuti tutti i documenti che si riferiscono alle politiche italiane di adattamento climatico)
Ed ecco quindi arrivati alla definizione di "richio climatico": "Il rischio climatico, come ben spiegato dall’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) nel volume Working Group II del Quinto Rapporto di Valutazione è il prodotto complesso dell’interazione tra la vulnerabilità (livello a cui un sistema umano o naturale è propenso predisposto a subire impatti negativi dei cambiamenti climatici), l’esposizione (presenza di persone, ecosistemi, servizi, infrastrutture, attività socio-economiche e culturali, che possono essere esposti agli impatti negativi dei cambiamenti climatici) del territorio agli impatti climatici e i pericoli provocati dal clima e dai cambiamenti climatici (eventi estremi e trend nel tempo)".
Ecco i documenti che costituiscono la Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, con una loro breve descrizione (mutuata dalla relativa pagina web sul sito del MATTM) e la possibilità di loro download:
Il "Rapporto sullo stato delle conoscenze", frutto del contributo dei maggiori Istituti ed Enti di ricerca, Fondazioni e Università competenti in materia, coordinati dal Centro Euro Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici, analizza le variabilità climatiche passate, presenti e future nonché gli impatti e le vulnerabilità nel nostro Paese.
L’"Analisi della normativa comunitaria e nazionale rilevante per gli impatti, la vulnerabilità e l’adattamento ai cambiamenti climatici" presenta l’esame della normativa comunitaria in materia incluso il suo recepimento a livello nazionale. Illustra, inoltre, la “Strategia di adattamento europea” adottata ad aprile 2013 dalla Commissione Europea, gli strumenti esistenti per l’integrazione dell’adattamento nelle varie politiche settoriali comunitarie (il mainstreaming dell’adattamento), nonché offre una panoramica delle strategie nazionali di adattamento adottate in numerosi Paesi europei.
Il documento "Elementi per una Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici" identifica i principali settori che subiranno gli impatti del cambiamento climatico, definisce gli obiettivi strategici e le azioni per la mitigazione degli impatti. Questo documento, base di lavoro per la definizione della “Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici”, è stato rielaborato a seguito della consultazione pubblica, al fine di considerare i suggerimenti e le osservazioni di tutti gli stakeholders.
Per concludere: si noti che la Strategia nazionale, in realizzazione da tempo e realizzata anche mediante consultazione dei soggetti tecnici impegnati in azioni e progetti di contrasto al climate change, si inquadra dentro i più ampi piani comunitari volti all'azione di contrasto al climate change, di cui indicazione a questa pagina web.
Lo Staff di Rete Clima®