Tiny Forest (o “Miyawaki Forest”): mini foreste vitali e resilienti

Tiny Forest (o “Miyawaki Forest”): mini foreste vitali e resilienti

Nell'ambito della progettualità delle BioForest, promossa nella Campagna Foresta Italia, Rete Clima realizza insieme alle Aziende delle piccole foreste chiamate Tiny Forest: si tratta di foreste ad alta vitalità e a rapido accrescimento, che permettono di tutelare e valorizzare la biodiversità sul territorio locale.

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Cosa sono le Tiny Forest?

Le Tiny Forest, altresì definite anche "Miyawaki forest" dal nome del loro ideatore, sono piccole foreste realizzate con una alternanza di alberi ed arbusti di provenienza locale, piantati con densità particolarmente elevate (piantagione fitta).

Possono essere realizzate in qualunque matrice ambientale (urbana, extraurbana, agricola,...etc.), sono caratterizzate da una serie di specifiche tecniche specialmente a livello di gestione del suolo e del soprassuolo, che le piantagioni "tradizionali" normalmente non prevedono.

Sono un ambito privilegiato per la tutela della biodiversità, si qualificano come importante habitat per diverse specie di insetti, piccoli mammiferi, avifauna, ma anche come contesto ecologicamente protetto: insomma, dei veri hotspot di biodiversità, caratterizzate da una biodiversità fino a 20 volte superiore a quella presente nelle normali foreste.

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Si tratta quindi di contesti che, a maturità, non sono direttamente fruibili da parte dell'uomo ma diventano invece luoghi di accoglienza per quella flora e fauna locale che le Tiny Forest stesse sono chiamate a tutelare.

Tiny Forest: da dove traggono origine?

Come già anticipato, le Tiny Forest nascono da una intuizione e dalla successiva grande sperimentazione di Akira Miyawaki, botanico e fitosociologo giapponese, avviata già a partire dagli anni '70 dello scorso secolo.

Miyawaki, resosi conto che moltissime delle foreste locali intorno al suo contesto abitativo erano costituite da specie non autoctone e non erano resilienti agli effetti del riscaldamento climatico, ha sviluppato un metodo di ingegneria ecologica (poi chiamato appunto "Metodo Miyawaki").

Lo scopo del metodo era quello di ripristinare foreste autoctone caratterizzate dall'utilizzo di semi locali (di specie pioniere e di specie autoctone secondarie), di particolari metodiche per la lavorazione del suolo, di criteri di piantagione fitta per lo stimolo alla competizione intraspecifica (situazione che aumenta la velocità di crescita arborea ed arbustiva), da una particolare gestione dell'approvvigionamento idrico.

I vantaggi delle Tiny Forest

Le Tiny Forest permettono una crescita più veloce e più vitale degli alberi e degli arbusti che le compongono, diventando un naturale hotspot di biodiversità: a parità di superficie assorbono molto più carbonio delle foreste "tradizionali" e riescono inoltre a regolare meglio le temperature estive.

Sono foreste che, grazie a tecniche di progettazione completamente innovative, comportano impegni e costi superiori in fase di realizzazione, ma permettono mediamente un minore lavoro di cura e di manutenzione negli anni successivi.

Prendiamo quindi in prestito la celebra frase di Akira Miyawaki quale "La migliore gestione è non fare nessuna gestione" e ci permettiamo di rivisitarla alla luce della nostra esperienza tecnica in materia forestale dicendo che, limitatamente al mondo delle Tiny Forest: "La migliore gestione è progettare le foreste in maniera così efficace da non dover fare più nessuna gestione" (o comunque una gestione minima).

Tiny Forest: proposta tecnica di Rete Clima, in collaborazione con le Aziende

Nell'ambito della propria progettualità delle BioForest, a sua volta parte della Campagna nazionale Foresta Italia, Rete Clima ha già realizzato molte Tiny Forest in svariate aree del territorio nazionale.

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Queste mini-foreste sono già state realizzate grazie al sostegno di Aziende che credono nel valore di promuovere le foreste italiane e la biodiversità, di realizzare soluzioni tecnicamente innovative a favore del territorio locale e del suo microclima.

Si tratta certamente di una proposta più olistica, strutturata ed efficace rispetto all'odierna proposta di sostegno alla biodiversità basata sullo stereotipo "biodiversità = impollinatori", che rischia anzi di dequalificare e sicuramente impoverire l'azione di tutela della biodiversità.

Quando addirittura non porta a fare bee-washing!

Così come per gli altri interventi forestali di Rete Clima, anche la fase di realizzazione delle tiny forest può essere partecipata dal personale delle Aziende, dalla cittadinanza, dalle scuole,....etc.

La progettualità delle Tiny Forest rientra all'interno di Foresta Italia, la Campagna di forestazione nazionale di Rete Clima promossa in partnership con Coldiretti e PEFC Italia:

Questa progettualità contribuisce al raggiungimento dei seguenti obiettivi SGD 2030:tiny-forest-biodiversità

La progettualità è sicuramente interessante ed innovativa oltre che, per la nostra Rete, estremamente concreta e già attuata in varie parti d'Italia: contattaci per maggiori informazioni.