Transizione verso le energie rinnovabili possibile spostando solo il 10% dei sussidi già oggi erogati alle fonti fossili
Un recente studio del think tank IISD (International Institute for Sustainable Development) afferma che basterebbe spostare verso le fonti rinnovabili una quota pari al 10-30% dei ricchi sussidi economici già oggi erogati ai combustibili fossili per farle diventare la principale fonte energetica globale.
Ad oggi le energie fossili sono sovvenzionate dai Governi di tutto il mondo con una quota superiore a 335 miliardi di euro annui, mentre alle rinnovabili sono destinati solo circa 90 miliardi di euro all'anno: riallocando solo una piccola parte dei sussidi fossili allo sviluppo delle fonti rinnovabili (tra i 30 e i 90 miliardi di euro all'anno) si potrebbe efficacemente incentivare in maniera definitiva la transizione energetica.
In direzione della decarbonizzazione dell'energia!
Il report segnala comunque che il trend è già in atto dato che dal 2008 gl’investimenti annuali in impianti a fonti rinnovabili sono sempre stati superiori a qualli collegati alle fonti energetiche fossili (mentre la potenza rinnovabile installata annualmente ha superato quella fossile a partire dal 2014).
Richard Bridle, coautore dello studio IISD: "Quasi ovunque, le energie rinnovabili sono così prossime ad essere competitive che uno scambio di sovvenzioni del 10-30% cambierebbe gli equilibri e le trasformerebbe da una tecnologia che sta lentamente crescendo a una che è istantaneamente la più praticabile e può sostituire quantità davvero elevate di generazione energetica".
A livello di emissioni di gas serra, questo tipo di azione comporterebbe un beneficio importante: un precedente studio ISSD ha quantificato che lo spostamento del 30% delle sovvenzioni fossili verso le rinnovabili potrebbe causare una diminuzione delle emissioni climalteranti compresa tra l’11% e il 18%.
Questa riallocazione degli incentivi vale anche per l'Italia, dal momento che nel 2017 su un totale di 19,3 miliardi di euro di sussidi ambientalmente dannosi in Italia, ben 16,8 miliardi erano aiuti dedicati alle fonti energetiche fossili.
I tempi sono maturi per intraprendere nuove strade, la stessa scelta della BEI (Banca Europea per gli Investimenti) di non investire più in progetti collegati a fonti energetiche fossili lo testimonia.
Lo Staff di Rete Clima